In centro a Lugano alcuni membri delle forze dell'ordine avrebbero effettuato controlli
La polizia inizia a muoversi. A pochi minuti dall'inizio della manifestazione prevista oggi a Lugano per protestare contro lo sgombero e l'abbattimento dell'ex Macello, le forze dell'ordine, schierate con un alto numero di effettivi, avrebbero iniziato a effettuare controlli fermando le persone per strada.
Anche in altre città del Cantone si segnalano interventi. Secondo quanto riferisce la Rsi, alcuni agenti a Bellinzona e Locarno starebbero chiedendo ai ragazzi che incontrano se intendono recarsi alla manifestazione e, in caso di risposta affermativa, inviterebbero i giovani a tornare indietro. Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Normani Gobbi, interpellato a tal proposito, ha replicato di non saperne nulla.
In merito al comportamento della polizia, l'Mps ha già espresso il proprio parere. "Si tratta, non vi sono dubbi, di una vera e propria provocazione, tesa a creare un clima di tensione, con la speranza di esasperare gli animi ancor prima dell’inizio della manifestazione", si legge in un comunicato.
"Ricordiamo inoltre che, al di là della richiesta delle generalità, la polizia non ha alcun diritto di chiedere dove si stia andando e a fare che cosa: da questo punto di vista è tutta la mattina che questi posti di blocco e di controllo agiscono al di fuori di ogni legalità. Chiediamo quindi al governo cantonale di intervenire affinché questi atteggiamenti provocatori smettano immediatamente e, va da sé, non continuino a lato della manifestazione" conclude il Movimento per il socialismo.
Consegna firme
Oggi dovrebbe inoltre avvenire la consegna, al Municipio di Lugano, delle oltre 5'900 firme raccolte dall'associazione progressista svizzera Campax a favore dell'autogestione luganese.