L'associazione deplora l'atteggiamento del Municipio che porta avanti il braccio di ferro mentre lo sgombero non è urgente né necessario
Ex Macello: la questione viene rimandata almeno di una settimana. Scaduto ieri il termine, la procedura esecutiva della disdetta della convenzione siglata fra le parti (Cantone, Città e centro sociale) tornerà sul tavolo del Municipio di Lugano settimana prossima. A Palazzo Civico, l'esecutivo probabilmente si riconterà ma gli equilibri a favore dello sgombero (a maggioranza 4 a 3) non dovrebbero mutare. Nel frattempo, l'Aida, Associazione idea autogestione denuncia la pressione sulla comunità autogestita aumentata, mentre di pari passo l’assemblea del Csoa si organizza. L'associazione deplora "il braccio di ferro con cui la città vuole portare avanti la soluzione finale. Una maniera di fare che corrisponde "con gli atteggiamenti usati in campagna elettorale perché non c’è nessun oggettivo motivo per proseguire nell’intento dello sgombero!". Eppure, sottolinea l'associazione, i membri del centro sociale "hanno dato prova coi fatti che sono una realtà non bellicosa se non provocati. Hanno dato prova di organizzazione, di dibattito pubblico aperto sulle piazze della città. È un mondo e una realtà da conoscere mettendo da parte i preconcetti e l’astio nei loro confronti anche se la loro visione di società è fortemente antagonista". Quindi che fare? Aida ribadisce che il primo passo è il riconoscimento, il diritto di cittadinanza dell’autogestione in città! Questo deve essere il primo atto ufficiale, poi i dettagli sono altra cosa e di tempo per un accordo ce n’è assai"