Il centro autogestito prendere posizione sulla questione, definendo “specchietto per le allodole” la sospensione della decisione annunciata dal Municipio
La sospensione della decisione sullo sgombero dell'ex Macello? “Uno specchietto per le allodole”, secondo l'assemblea del Centro sociale autogestito (Csoa) Il Molino, che ritiene si tratti di una tattica del Municipio di Lugano “per coglierci impreparati e procedere speditamente con lo sgombero, così mormorano le voci”. Rumors che, come indicato in una nota, “rispecchiano come al solito quell'atteggiamento infame e subdolo visto anche in piazza lunedì 8 marzo”.
Gli autonomi, tuttavia, dichiarano di essere pronti – “ci stiamo preparando a una risposta” – e convocano i simpatizzanti “a prendere pubblicamente posizione, a ritrovarsi in centro città lo stesso giorno e a vederci il primo sabato post sgombero per una manifestazione determinata contro sgomberi e repressione in giro per Lugano”.
Lo sgombero, ricordiamo, era stato evocato dal sindaco Marco Borradori in seguito ai tafferugli in stazione, ma una decisione in tal senso non è ancora arrivata: il Municipio è in attesa di precisazioni da parte della Polizia cantonale. Intanto, da più parti si invocano appelli al dialogo.