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I ‘pinger’ salva-delfini

Un progetto tra India e Pakistan

I pinger vengono usati anche a livello marino
(© Thaigon Arapiun/Dzawi Filmes/WWF-Brazil)
21 settembre 2024
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Il WWF India e il WWF Pakistan stanno collaborando a un progetto per proteggere i delfini di fiume e migliorare i mezzi di sussistenza delle comunità di pescatori locali. I delfini di fiume sono esseri straordinari. Sono i principali predatori in alcuni dei più grandi sistemi fluviali del mondo e fungono da specie indicatore chiave per la salute di quei fiumi. Dove le popolazioni di delfini d’acqua dolce sono fiorenti, è probabile che lo sia anche l’intero sistema fluviale, che fornisce le risorse naturali critiche per innumerevoli altre specie di fauna selvatica e per le comunità fluviali il cui sostentamento dipende da esse. Ma i delfini di fiume, purtroppo, al momento resistono appena ai vari cambiamenti. Tutte e 6 le specie sono classificate come in pericolo o in pericolo critico nella Lista Rossa IUCN. Dighe, pesca e inquinamento minacciano la loro esistenza. Dobbiamo agire ora per salvare queste importanti creature. Per questo motivo le colleghe e i colleghi del WWF India e Pakistan hanno unito le forze per salvare gli esemplari rimanenti. E lo fanno insieme alle comunità locali.

Il ‘pinger’

In India e Pakistan, centinaia di delfini di fiume minacciati da estinzione muoiono ogni anno come catture accessorie (rimanendo accidentalmente impigliati nelle reti da pesca e annegando). Questo danneggia anche le reti, con conseguente perdita di pesce catturato e quindi di reddito per i pescatori. Alla fine, non solo rimangono uccisi questi splendidi mammiferi d’acqua dolce, ma gli stessi pescatori si ritrovano a dover far fronte a perdite ingenti, che li costringe a tornare a pescare. Con il sostegno e il finanziamento dell’Iniziativa Darwin, il WWF ha sperimentato una soluzione innovativa chiamata “pinger”. Il pinger è un dispositivo acustico che viene attaccato alle reti ed emette un “ping” elettronico, aiutando a mantenere i delfini di fiume a distanza di sicurezza per evitare di rimanere impigliati. Questo sistema era già stato sperimentato. Partendo da uno studio iniziale sui delfini Irrawaddy in Indonesia, il progetto del WWF ha valutato se questa soluzione potesse funzionare anche per il delfino del fiume Indo in Pakistan e per il delfino del fiume Gange in India. Basandosi sui cosiddetti “Amici del fiume” in India e adattandosi al contesto culturale locale in Pakistan, un gruppo eterogeneo di volontari motivati è stato addestrato ai vari metodi di citizen-science per aiutare a registrare le catture di pesce (peso), la composizione delle specie, le dimensioni dei pesci ed eventuali danni alle reti causati dai delfini. Tutto questo, prima di utilizzare l’innovativo sistema “pinger”.

Un successo

“Per essere una sperimentazione iniziale, i risultati sono estremamente incoraggianti: non solo i pinger si sono dimostrati efficaci nell’evitare le catture accessorie di delfini di fiume, ma hanno anche portato a un aumento delle catture per i pescatori. Questo progetto non sarebbe stato possibile senza l’incredibile sostegno delle comunità locali, e la loro partecipazione intenzionale al nostro programma di citizen science, che tra le altre cose ha portato al salvataggio e alla liberazione di 6 delfini di fiume in pericolo”. Ci racconta Leanne Quille, consulente senior di programma presso il WWF-UK. E i risultati, infatti, sono stati positivi sin dall’inizio. I “pinger” sono a tutti gli effetti efficaci nel ridurre le catture accessorie di delfini di fiume, con una mortalità pari a zero durante le prove. L’uso dei “pinger”, inoltre, riduce i danni alle reti e aumenta le catture per i pescatori.

Oltre 5’000 membri della comunità hanno migliorato la conoscenza e la consapevolezza della conservazione dei delfini di fiume e delle pratiche di pesca dannose. I risultati chiave e gli insegnamenti del progetto sono stati condivisi con i decisori locali e presentati su piattaforme internazionali. In alcune occasioni ci sono state difficoltà iniziali a causa della paura di alcune comunità locali, di non poter più pescare e per questo motivo, il WWF ha organizzato diversi incontri con tutti gli abitanti delle varie comunità per confrontarsi con i vari portavoce. Alla fine, però, è stato possibile dare il via al progetto e tutti i volontari che hanno preso parte all’addestramento hanno iniziato a sensibilizzare le proprie famiglie e comunità sull’importanza dei delfini da fiume.

Il progetto pilota in Indonesia

Prima di dare il via ai vari progetti tra l’India e il Pakistan i pinger erano stati sperimentati in Indonesia, nel fiume Mahakam. Anche in quel caso questi dispositivi avevano superato le aspettative degli esperti. Era già stato dimostrato che riducevano le catture accessorie nella pesca con reti da posta per molte specie marine di delfini, focene e balene, ma non erano mai stati testati a fondo con i delfini di fiume. Nel caso dell’Indonesia, i pinger avevano anche migliorato il sostentamento dei pescatori locali. Lo studio di 40 pescatori per un periodo di sei mesi aveva rivelato che i delfini non predavano più i pesci nelle reti da posta, il che aveva ridotto i costosi danni alle reti e aveva portato a un aumento del 40% delle catture medie. Nei giorni in cui i pinger erano attivi, venivano catturati anche pesci più grandi. “Ridurre il conflitto tra delfini e pescatori è fondamentale per gli sforzi globali volti a salvare tutte e sei le specie di delfini di fiume; quindi, è urgente espandere il progetto dei pinger ad altri fiumi asiatici”, aveva aggiunto Daphne Willems, responsabile dell’iniziativa River Dolphin Rivers per il WWF. Con meno di 100 delfini di fiume nell’Irrawaddy, era fondamentale replicare il progetto anche nel grande fiume del Myanmar. I pinger ora stanno aiutando altri delfini di fiume a evitare le reti da pesca, evitando che i delfini dell’Indo e del Gange, che sono ciechi, si arenino nei canali di irrigazione. La prima fase si è conclusa nel 2023 e ora si attendono i dati per la fine del 2024. Ma dalle prime analisi, risulta che i dispositivi sono tutt’ora funzionanti.

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