Gli angeli custodi dei rospi
La migrazione è un fenomeno affascinante e allo stesso tempo cruciale per la sopravvivenza e l’equilibrio ecologico di varie specie in tutto il mondo. Con migrazione, nel regno animale, si intende il movimento regolare e stagionale, spesso su lunghe distanze, intrapreso dagli individui di una specie per spostarsi tra zone differenti. Questo comportamento si osserva in praticamente tutti i gruppi animali, tra cui uccelli, mammiferi, pesci, insetti, anfibi e rettili. Le ragioni alla base della migrazione degli animali sono diverse e complesse. Solitamente, alle nostre latitudini, la migrazione è intesa come lo spostamento tra la zona di riproduzione e quella di svernamento. Questo fenomeno può però essere dovuto a molti altri fattori quali la disponibilità di risorse, le differenti stagioni con le loro differenti condizioni, i cambiamenti climatici e le strategie riproduttive. La migrazione può poi portare a spostamenti più o meno lunghi, alcuni uccelli e pesci attraversano letteralmente il pianeta da nord a sud, mentre anfibi e rettili si spostano anche solo di pochi chilometri, ma a volte tra ambienti totalmente differenti.
I maratoneti
Alcuni degli esempi più noti e sorprendenti di migrazione riguardano gli uccelli, in quanto effettuano spesso spostamenti su grandi distanze e sono ben visibili. Una Pittima minore (Limosa lapponica), uccello limicolo che nidifica nell’Artico a nord della foresta boreale e sverna sulle coste di Asia, Africa e Oceania, è stata documentata volare senza interruzioni per 13’560 Km in 11 giorni. Pure gli animali più insospettabili come gli insetti sono però capaci di coprire grandi distanze. Tra questi l’esempio più conosciuto è sicuramente quello della Farfalla monarca che annualmente si sposta tra Canada e Messico in gruppi di decine di migliaia di individui, offrendo uno spettacolo unico. La particolarità di questo viaggio risiede nel fatto che la migrazione coinvolge diverse generazioni di farfalle che si trasmettono geneticamente le informazioni sulla rotta migratoria, in quanto nessuna farfalla completa l’intero viaggio di andata e ritorno vista la loro breve speranza di vita. Anche se con migrazione solitamente si intende uno spostamento abitudinario e ripetitivo, non si può non menzionare il viaggio effettuato da un branco di 15 elefanti asiatici che tra il 2020 e il 2021 hanno percorso circa 500 chilometri, attraversando foreste, strade, fiumi, campi e città a causa di una prolungata siccità nella foresta della loro riserva di origine, per poi farvi ritorno alla fine del viaggio. Questo ultimo esempio mostra come i cambiamenti climatici possano indurre alterazioni nei comportamenti degli animali e influire sui loro spostamenti e le loro abitudini.
Gli anfibi di casa nostra
Tornando alle nostre latitudini, in questo periodo la migrazione per certi versi più affascinante e visibile, se si fa una passeggiata nei luoghi giusti durante una serata di pioggia, è quella degli anfibi, in particolare delle rane e dei rospi. Queste creature schive e misteriose passano la maggior parte della loro vita nel bosco, ma anche in siepi, prati incolti e giardini ricchi di strutture naturali, dove si alimentano e svernano, eppure in questi ambienti non si fanno quasi mai vedere. All’inizio della primavera, con l’aumento delle temperature, una forza irrefrenabile li spinge però a migrare in massa verso gli specchi d’acqua e le zone umide dove si riproducono e si lasciano osservare e sentire molto più facilmente. Questi spostamenti, che avvengono al crepuscolo nelle serate di pioggia, possono arrivare fino a 2 km per il Rospo comune e sono un momento delicato per questi animali. Non essendo particolarmente agili e veloci, questa migrazione è molto impegnativa anche in ambienti naturali, dove però salvo qualche predatore e albero o roccia da aggirare non rischiano molto. In ambienti più antropizzati questo spostamento può però diventare un vero e proprio calvario se ci si trova a dover attraversare zone urbane con strade trafficate o recinzioni e muri infiniti. Questa situazione è inoltre sempre più frequente in quanto gli stagni, solitamente situati sul fondovalle, vengono sempre più isolati dai pendii boscati dalla costruzione di strade e quartieri. In molti di questi punti problematici gli anfibi ricevono però fortunatamente un aiuto provvidenziale da persone che si mettono a disposizione volontariamente in tutto il Ticino e aiutano gli anfibi a superare indenni queste difficoltà, dove altrimenti le rotte migratorie sarebbero completamente bloccate.
Gli angeli custodi degli anfibi
In Ticino sono presenti 16 siti dove un centinaio di persone si mettono a disposizione quali volontari e volontarie, tra la fine di febbraio e aprile, per aiutare gli anfibi in quei tratti stradali altrimenti invalicabili e dove verrebbero probabilmente schiacciati dalle macchine. Le tratte problematiche per la migrazione degli anfibi conosciute in Ticino sono quasi 40, ma a causa della carenza di volontari e volontarie non in tutte sono attivi gruppi di salvataggio. Di conseguenza si cercano nuovi “Rospisti” che desiderano mettersi a disposizione per aiutare questi animaletti nei vari siti sparsi in tutto il cantone. Per partecipare si può contattare la responsabile del WWF Lisa Boscolo (lisa.boscolo@wwf.ch) o annunciarsi su events.wwf.ch. Ma cosa si fa esattamente? L’attività si svolge al calar della notte quando è umido e le temperature non scendono sotto i 5/6 °C, che sono le condizioni ideali per la migrazione. Si controllano allora, muniti di secchiello, guanti, pila e gilet fosforescente, le barriere messe ai lati delle strade nei siti problematici. In questo modo si trovano gli anfibi prima che finiscano sulla strada, in quanto bloccati dalle apposite barriere, e sono i volontari che li raccolgono e li portano sull’altro lato e rilasciano al sicuro dalle macchine. I volontari e le volontarie, che contano gli individui salvati e trasportati, non solo forniscono informazioni importanti sulle popolazioni di anfibi in migrazione, ma partecipano attivamente anche alla conservazione della biodiversità! Ulteriori informazioni al sito: wwf-si.ch/agisci/salvataggio-anfibi.