Aree ed ecosistemi che forniscono acqua
Ieri è stata celebrata la Giornata internazionale delle zone umide nel mondo. Queste aree così poco prese in considerazione nell’immaginario collettivo, in realtà sono di vitale importanza per milioni e milioni di persone. La biodiversità delle zone umide, infatti, è fondamentale per lo sviluppo umano sostenibile e circa il 40% delle specie vegetali e animali del mondo dipende da esse. La biodiversità delle zone umide fornisce cibo, acqua pulita e posti di lavoro, protegge da tempeste e inondazioni e mitiga gli impatti del cambiamento climatico. Ricordiamo che le perdite di biodiversità sono in aumento e sono legate ai cambiamenti nell’uso del suolo. L’inquinamento da plastica sta avendo, per esempio, un grave impatto su questi ambienti e sulle specie che dipendono da essa. Non solo: l’inquinamento da plastica colpisce più di 800 specie marine e costiere e la crisi climatica che stiamo vivendo e la perdita di biodiversità sono collegate. Che fare dunque? Raggiungere gli obiettivi globali di biodiversità, clima e sviluppo sostenibile: questo significa anche arrestare la perdita di zone umide e incrementare rapidamente il loro ripristino. Inoltre, bisogna mantenere intatti gli ecosistemi e gestire meglio la biodiversità autoctona.
Ma perché sono essenziali le zone umide? Ci sono diversi fattori da prendere in considerazione: la biodiversità, la protezione da maltempo, lo stop all’erosione delle coste… ma fra tutte queste tematiche, c’è anche la questione acqua. Queste regioni contengono e forniscono la maggior parte della nostra acqua dolce. Filtrano in maniera naturale gli inquinanti, creando acqua che possiamo bere in sicurezza. Inoltre, utilizziamo più acqua di quanta la natura possa reintegrare. Al momento l’1% dell’acqua dolce è bevibile e il nostro consumo è sestuplicato in 100 anni e aumenta dell’1% ogni anno. Quasi tutte le fonti globali di acqua dolce sono compromesse: l’82% della popolazione mondiale è esposto a livelli elevati di inquinamento nelle loro forniture idriche. Per questo motivo è essenziale la pianificazione delle risorse urbane e idriche che incorpora le zone umide e i loro benefici, migliora la salute e il benessere degli abitanti delle città. Potremmo avere acqua a sufficienza se valorizzassimo e gestissimo meglio le zone umide e l’acqua, attraverso la protezione, il ripristino e l’uso saggio di esse. Le zone umide, infatti, hanno sostenuto lo sviluppo delle civiltà per migliaia di anni, fornendo alle popolazioni l’accesso al pesce, acqua dolce e colture. Il pesce pescato nelle zone umide è la fonte primaria di proteine per oltre un miliardo di persone. Le risaie nutrono ogni anno 3,5 miliardi di persone. Purtroppo, più della metà delle zone umide è danneggiata dall’agricoltura, che è responsabile del 70% dei prelievi d’acqua dalle zone umide della Terra. Un sistema più rispettoso delle zone umide potrebbe garantire un equilibrio sano.
Rotonde, scarpate, fossi e cespugli fra le carreggiate: chi cerca biodiversità forse non andrebbe a cercarla proprio a bordo strada. Eppure, si tratta di una molteplicità di superfici verdi che potrebbero permettere la tutela e la promozione di piccole oasi di natura.
Proprio questo obiettivo si sono prefissate l’Alleanza Territorio e Biodiversità (Atb) e Pro Natura con il progetto “Bordi fioriti”: progetti concreti, ma anche sensibilizzazione e formazione. Mercoledì 31 gennaio, nella consona cornice del Centro Professionale del Verde di Mezzana si è tenuta la conferenza di presentazione di “La biodiversità viaggia lungo le strade”, delle schede tecniche per professionisti e professioniste del verde con identificazione di habitat e pratiche utili per promuovere la biodiversità. La promozione di questi ambienti in città, ovunque sia possibile tutelarla e moltiplicarla, è un obiettivo centrale non solo per la resilienza della natura, ma per la stessa qualità di vita di chi vive in zone urbane e periurbane. Sono state lanciate collaborazioni già con alcuni Comuni per una gestione più ecologica dei bordi stradali e la speranza è di poter valorizzare la ricchezza di queste zone spesso dimenticate in tutti i comuni e in tutto il cantone.
Presentate da Guido Maspoli, capo dell’Ufficio natura e paesaggio presso il Dipartimento del territorio, Andrea Persico, responsabile del progetto per Pro Natura, e Nicola Petrini, vicepresidente di Atb e formatore presso la scuola di Mezzana, le schede permetteranno la creazione di una formazione per chi opera nella gestione del verde nel settore pubblico, ma anche nel privato. Le schede sono disponibili per consultazione sul sito bio-città.ch, una piattaforma di progetti a favore della biodiversità in città promossa dall’Alleanza e dai suoi membri.
“Insegnare all’aria aperta” è una community di persone che desiderano favorire lo scambio tra persone interessate al tema dell’apprendimento all’aperto. I Caffè nel bosco sono una delle attività che vengono organizzate in questo contesto e che piacciono molto ai partecipanti. Si tratta di momenti informali di discussione e condivisione su un determinato argomento. Collegandosi al tema generale dell’insegnamento all’aperto, durante i Caffè nel bosco ognuno può portare le proprie domande al gruppo, condividere idee ed esperienze, il tutto accompagnato – appunto – da un buon caffè e un dolcetto.
Il prossimo appuntamento è previsto per mercoledì 28 febbraio, quando la community si riunirà a Solduno per un pomeriggio all’aria aperta il cui focus verterà sul ruolo di suoni, canti e danze durante le lezioni all’aperto, in modo da dare forma all’insegnamento con le bambine ed i bambini. Quando e perché inserirli nelle attività all’aperto? Questo incontro sarà anche l’occasione per condividere le canzoni e le danze preferite ed ampliare così il proprio bagaglio di conoscenze grazie al contributo di ognuno. I Caffè nel bosco sono gratuiti e aperti a tutte le persone interessate al tema, docenti ma non solo!
Le attività della community “Insegnare all’aria aperta” sono promosse dalla Fondazione SILVIVA, dal WWF e dal Gruppo di coordinamento. Il prossimo appuntamento, ricordiamo, è previsto mercoledì 28 febbraio nella splendida cornice del bosco golenale lungo il fiume Maggia a Solduno.
Dettagli sull’evento e formulario d’iscrizione possono essere trovati al seguente link: www.silviva.ch/caffe.