Il 1° dicembre prenderà il via la seconda stagione di raccolta di informazioni sull’avifauna del Ticino in inverno.
Un progetto ambizioso di Ficedula, Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana.
Il Ticino ha avuto la sua prima ricerca dedicata all’avifauna durante i cinque inverni fra il 1984 e il 1989, quando ben 112 persone avevano contribuito a realizzare “l’Atlante degli uccelli del Ticino in inverno”, prima e unica opera di questo genere in Svizzera. Ora, a oltre trent’anni di distanza e in pieno periodo di cambiamento climatico e territoriale, Ficedula ha deciso di rilanciare questa ricerca per rispondere a numerose domande. Ad esempio: com’è cambiata spazialmente e altitudinalmente la distribuzione delle specie rispetto agli anni 80? Quali specie non arrivano più in inverno, quali sono le nuove, quali tendono a fermarsi?
Gli ornitologi e appassionati birdwatchers di Ficedula non saranno però i soli a collaborare a questo progetto. Tutti infatti possono partecipare con le proprie segnalazioni, anche solo delle specie più conosciute e comuni, come Pettirosso, Merlo e Cinciallegra. Infatti, la cosiddetta citizen science o scienza partecipativa sta attualmente alla base di numerose ricerche nel campo della faunistica.
La maggior sensibilità ambientale generale di oggi, le maggiori competenze faunistiche nella popolazione e nei birdwatchers e le moderne tecniche informatiche a disposizione stanno facendo la differenza. Gli obiettivi del progetto, che si concluderà nel gennaio del 2022, sono molteplici: setacciare l’intero territorio, anche quello montano, alla ricerca di tutte le specie presenti considerando anche le loro abbondanze. La distribuzione delle specie può variare da inverno a inverno e sarà interessante studiare le differenze di ciascuna specie in inverni con condizioni meteorologiche diverse e confrontare con l’Atlante precedente. I rilievi semiquantitativi sono riservati agli ornitologi e ai collaboratori di maggior esperienza ma tutti coloro che hanno sufficienti competenze possono partecipare con le loro osservazioni. Un antico proverbio cinese recita: “Chi fa impara”. Tutti i ticinesi conoscono il Pettirosso, ma pochi oltre a ornitologi, birdwatchers e pescatori conoscono il Merlo acquaiolo. Con un po’ di attenzione però questa specie, che stagionalmente può essere presente lungo le rive dei laghi e dei corsi d’acqua planiziali, può essere identificata facilmente. E così molte delle specie fra le 140 che potenzialmente stazionano in Ticino in inverno.
Rondine montana Ptyonoprogne rupestris – La Rondine montana è l’unica specie del gruppo delle rondini che rimane da noi anche in inverno. Si riconosce per il piumaggio marroncino beige e per la coda con delle macchiette bianche. È ben distribuita su tutto l’arco alpino. In Ticino negli ultimi 20 anni la specie ha avuto una grande espansione fino ad arrivare a nidificare anche nelle zone urbane. In inverno è sempre più presente e ha fatto registrare una notevole progressione di areale rispetto agli anni 80, conseguenza probabile del cambiamento climatico. In dicembre e gennaio la si può trovare su pareti rocciose soleggiate, lungo le sponde dei laghi e anche ai Castelli di Bellinzona.
Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros – Il Codirosso spazzacamino è una delle specie più numerose e ben distribuite in estate su tutto il territorio ticinese, dalle basse altitudini a quelle più elevate. A differenza del Codirosso comune, che passa l’inverno in Africa, il Codirosso spazzacamino resta da noi anche in inverno e questa tendenza è sempre più marcata. Il maschio è inconfondibile per il piumaggio grigio-nero con una bella banda bianca sulle ali; la femmina è color grigio chiaro. In entrambi la coda è, come dice il nome, rossa. La popolazione è in aumento; dall’habitat originario rappresentato da rocce e pareti si è avuta una progressiva colonizzazione delle zone urbane anche di bassa altitudine.
Merlo acquaiolo Cinclus cinclus – Il Merlo acquaiolo è, come dice il suo nome, una specie legata all’acqua. È l’unico passeriforme in grado di nuotare sott’acqua; vive in torrenti a fondo sassoso e non troppo profondi, situati tra massi rocciosi. Dall’aspetto tozzo, ricorda vagamente un merlo, con il piumaggio marrone e gola e petto bianchi. Nel nostro Cantone le densità più elevate si raggiungono nel Sopraceneri, lungo il Ticino e la Maggia. In inverno lo si può trovare lungo i fiumi non ghiacciati e lungo le sponde dei laghi.
Gazza Pica pica – La Gazza è una specie inconfondibile dal piumaggio bianco, nero, blu iridescente e dalla coda lunga. Appartenente alla famiglia dei Corvidi, è un animale molto intelligente ed è una delle poche specie in grado di predare i nidi della Cornacchia grigia. Un tempo molto rara in Ticino, la Gazza sta ricolonizzando gran parte del cantone partendo dal Sottoceneri, dove è tutt’ora più distribuita. Negli ultimi anni la specie è in espansione e le segnalazioni più a nord arrivano attualmente fino alla Valle di Blenio. In inverno la specie è erratica sul territorio e può radunarsi in gruppi numerosi.