Primo titolo olimpico della storia delle Bermuda, con l'exploit di una Duffy che pensava al ritiro e ora tocca il cielo con un dito. 'Ripagata di tutte le lacrime'
Erano conosciute per essere un paradiso in Terra, oltre che un paradiso fiscale. Ora, però, le Bermuda sono sulla bocca di tutti anche per aver dato i natali a Flora Duffy, la trentatreenne nata nella parrocchia di Paget (a parte le cittadine di Hamilton, la capitale, e Saint George's, è in quel modo che viene suddiviso il territorio in quello che è più popoloso tra i territorio britannici d'oltreoceano), primo sportivo bermudiano in assoluto a potersi fregiare di un trionfo olimpico trionfato alle Olimpiadi. «È davvero un qualcosa molto più grande di me, ed è geniale» spiega la Duffy, il cui trionfo all'Odaiba Marina Park di Tokyo segna la fine di un'annata davvero difficile, al punto da averla messa di fronte all'ipotesi di porre fine anticipata alla carriera. «Sono stati mesi davvero difficili» spiega la Duffy, che nella prova olimpica, oltretutta, si è imposta davanti un'altra suddita della regina d'Inghilterra, la britannica Georgia Taylor-Brown, arrivata al traguardo un minuto e quattordici secondi dopo. «Tuttavia, questa medaglia mi ripaga di tutte le lacrime, di tutti quei momenti difficili».
Non altrettanto trionfale è stato invece il martedì di Nicola Spirig, la trentanovenne zurighese che alla sua quinta (e ultima) Olimpiade di una strabiliante carriera si è dovuta accontentare del sesto posto, a 2'29'' dalla vincitrice. In una gara in cui la campionessa olimpica di Londra 2012, medaglia d'argento agli ultimi Giochi di Rio, non è mai riuscita a recuperare i 68 secondi che accusava dopo la frazione a nuoto, quella in cui la ragazza di Bülach incontra le maggiori difficoltà . E prima di iniziare l'ultima frazione, a corsa, l'elvetica si trovava già al sesto posto, a oltre un minuto dal quartetto di testa. «In bici sono andata forte, ma purtroppo ciò non è bastato per ritornare sulle prime – commenta Spirig –. Sfortunatamente ciò che ho fatto non è stato sufficiente per lottare per le medaglie, ma sono comunque molto, molto soddisfatta».
Più staccata, invece, l'altra rossocrociata in gara, Jolanda Annen, che si deve accontentare del diciannovesimo posto. Archiviato la prova individuale, ora Spirig e Annen si focalizzeranno sulla staffetta mista, in programma il 31 luglio, dove il quartetto completato da Max Studer e Andrea Salvisberg avrà senz'altro la sua da dire.