La 4x100 maschile ritocca il record svizzero e chiude a un secondo e mezzo dal podio europeo. Oro per la Russia
È con un sesto posto nella 4x100 stile libero che Noè Ponti inaugura la sua avventura ai Campionati europei di Budapest. Una staffetta rossocrociata che nella finale, vinta dalla Russia davanti nell'ordine a Gran Bretagna e Italia, deve infine accontentarsi del sesto posto, ma non senza aver nuovamente ritoccato il primato nazionale, già abbassato in mattinata, fissandolo nel tempo di 3'13"73 (abbassandolo di poco meno di un secondo: 3'14"72 il tempo della semifinale).
Ancora una volta Roman Mityoukov, il primo frazionista del quartetto elvetico, è stato dirompente, chiudendo la sua fatica con un nuovo primato (48"20) e lanciando Nils Liess, addirittura in terza posizione. Sulla distanza però Liess non è riuscito a resistere al ritorno dell'agguerrita concorrenza e ha perso qualche posizione prima di cedere il testimone a Noè Ponti. Che, anche lui, ha saputo fare meglio rispetto al mattino, chiudendo la sua frazione nel tempo di 48"57 (migliorandosi di 13 centesimi di secondo). A chiudere la gara per la Svizzera ci ha poi pensato Antonio Djakovic, che ha saputo resistere al ritorno di serbi e olandesi per assicurarsi il sesto posto finale, a tre secondi giusti giusti dai russi (e a 1"54 dal podio).
E ad Antonio Djakovic non è bastato nemmeno il nuovo primato svizzero nei 400 stile libero per assicurarsi un posto sul podio. Il diciottenne, che già in mattinata aveva ritoccato il primato nuotando in 3'47"23, ha comunque chiuso con un ottimo sesto posto la gara, limando ulteriori 69 centesimi al suo tempo: 23'46"54, sinonimo di limite olimpico A su questa distanza, dopo aver già staccato il biglietto per Tokyo nei 200 m, La medaglia d'oro è finita al collo del russo Martin Malyutin, vincitore in 3'44"18 davanti all'austriaco Felix Auboeck (3'44"63) e al lituano Danas Rapsys (3'45"39).
La prima giornata di gare nella piscina di Budapest ha anche visto cadere un primato mondiale: quello dei 50 dorso, con il russo Kliment Kolesnikov divenuto il primo uomo a scendere sotto i 24 secondi, fermando il cronometro in 23"93 in semifinale.