TOKYO 2020

C'è chi sogna il podio olimpico e chi, invece, lo ‘vede’

Sono una decina le atlete e gli atleti svizzeri che possono legittimamente ambire a conquistare una medaglia ai Giochi

(Jeanine Gmelin)
20 luglio 2021
|

Swiss Olympic ha mantenuto un profilo basso nel definire gli obiettivi per le Olimpiadi di Tokyo. I responsabili dello sport svizzero sperano di ottenere almeno lo stesso numero di medaglie conquistate a Rio 2016, vale a dire sette. Ma la delegazione rossocrociata può potenzialmente ambire a una decina di podi.

Le aspettative sono particolarmente elevate per i cavalieri del salto a ostacoli, da anni ai vertici delle gerarchie mondiali. Anche gli spadisti, i ciclisti e i canottieri hanno grandi ambizioni, mentre il nuotatore Jérémy Desplanches e la staffetta femminile 4x100m sognano di piazzare il colpaccio.

*** 3 stelle

Il massimo delle aspettative va concesso ai cavalieri del salto. Con i numeri 2 – Martin Fuchs – e 3 – Steve Guerdat – della gerarchia mondiale, il capo squadra Michel Sorg dispone di due grandi atout. Lo zurighese e il giurassiano, oro nel 2012 a Londra, possono puntare al titolo individuale. Con l'aggiunta del "rookie" neocastellano, Bryan Balsiger (24 anni) e dell'esperto Beat Mändli (51 anni), la Svizzera partirà tra le grandi favorite anche nel concorso a squadre.

** 2 stelle

Iniziamo dalla scherma. Cinque anni dopo il frustrante quarto posto di Benjamin Steffen e 17 anni dopo la vittoria di Marcel Fischer, gli spadisti svizzeri sperano di poter essere di nuovo protagonisti. Sia a livello individuale, sia come squadra, dove regna l'armonia tra i focosi latini Lucas Malcotti e Michele Niggeler e gli esperti svizzero tedeschi Benjamin Steffen e Max Heinzer.

Passiamo alle due ruote, iniziando dalla Bmx Freestyle. Nikita Ducarroz, nata a Nizza da padre ginevrino e madre statunitense e cresciuta in California, fino a pochi mesi fa in Svizzera era quasi sconosciuta. Ma il suo titolo di vice campionessa del mondo ottenuto in giugno e il secondo posto nel ranking Uci l'hanno posta sotto i riflettori e proiettata tra le papabili al podio. E a 26 anni, ha abbastanza esperienza per affrontare la pressione.

Dalla Bmx alla Mtb, disciplina nella quale la Svizzera difende il titolo olimpico. A Tokyo il leader non sarà però Nino Schurter, bensì Mathias Flückiger. Il 32enne di Berna è attualmente al comando della Coppa del mondo di cross-country, ciò che stuzzicherà ulteriormente il suo appetito. Le aspettative poste su Flückiger potrebbero tornare utili a Nino Schurter, in grado di poter correre senza troppa pressione, così come a Filippo Colombo che punta a un diploma olimpico. Le ambizioni svizzere dovranno comunque fare i conti con i favoritissimi Mathieu van der Poel e Thomas Pidcock, i due principali favoriti. 

Dai boschi del cross-country allo specchio d'acqua del canottaggio. Cinque anni dopo la vittoria quasi scontata del quattro senza pesi leggeri, il canottaggio svizzero è ancora competitivo. Jeannine Gmelin e il duo Barnabé Delarze/Roman Röösli puntano al titolo olimpico. Ma tutti sono consci delle difficoltà insite in competizioni nelle quali una decina di armi per categoria possono aspirare al podio. 

* 1 stella

Dall'acqua del canottaggio a quella della piscina. Jérémy Desplanches parte con grandi ambizioni nei 200 misti. Campione europeo nel 2018, vice campione mondiale nel 2019 e vice campione europeo poche settimane fa a Budapest, il ginevrino è diventato l'uomo dei grandi eventi. Sa che dovrà far “esplodere” il suo record svizzero (1'56''56) se vorrà materializzare il suo sogno olimpico. A 27 anni – li festeggerà il 7 agosto – è in piena forma.

Si torna in bicicletta per la cronometro. Medaglia di bronzo ai Mondiali 2020, Stefan Küng (27 anni) ha fatto della prova olimpica contro il tempo il principale obiettivo stagionale. Ha finito il Tour de France in buona forma, tuttavia rimane un pizzico di frustrazione per i risultati al di sotto delle sue aspettative (2 ° e 4 °) nelle due cronometro. Ciò che potrebbe alimentare il suo desiderio di rivincita.

Andiamo in palestra con Giulia Steingruber. La ginnasta sangallese (27 anni) si sarebbe potuta ritirare dopo le Olimpiadi di Rio, dove aveva vinto il bronzo al volteggio. Di certo, non ha deciso di proseguire la carriera per andare a Tokyo a recitare il ruolo della comparsa. L'oro sembra già essere al collo della statunitense Simone Biles, in quella che è la sua disciplina preferita, ma la Steingruber ha tutte le carte in regola per provare a mettere i bastoni tra le ruote all'avversaria.

Jolly

Nuoto, ciclismo, podismo, ovvero: triathlon. Nicola Spirig, come Steve Guerdat, disputerà a Tokyo le sue quinte Olimpiadi. Ha vinto una medaglia d'oro nel 2012, una d'argento nel 2016 e ha le potenzialità per conquistare un terzo alloro olimpico. Ma a 39 anni, non ha più la stessa velocità delle sue giovani rivali. La sua esperienza potrebbe anche rivelarsi decisiva nella staffetta mista, per la prima volta proposta ai Giochi olimpici.

Jolly ticinese nell'atletica, con la 4x100 al femminile e Ajla Del Ponte. Quinto ai campionati del mondo 2017, quarto a quelli del 2019, il quartetto rossocrociato è maturo per una medaglia. Mujinga Kambundji, Ajla Del Ponte e Salomé Kora hanno continuato i loro progressi. Al loro fianco la quarta staffettista andrà scelta tra Sarah Atcho, Cynthia Reinle e Riccarda Dietsche, le quali dovranno inserirsi in fretta nei meccanismi di squadra, tanto importanti in una gara nella quale il minimo errore diventa determinante. Statunitensi e giamaicane sono chiaramente favorite, ma chissà che un errore non possa capitare anche a loro...

E per finire, torniamo alla Bmx. Gli zurighese David Graf e Simon Marquart hanno entrambi vinto in Coppa del mondo nel corso del 2021, mentre la 20.enne vodese Zoé Claessens ha ottenuto in maggio il suo primo podio. Tutti e tre hanno un potenziale molto elevato, senza dubbio in grado di spingerli verso la conquista di una medaglia. Ma previsioni non se ne possono mai fare, in una disciplina nella quale le cadute sono all'ordine del giorno.