Lo zurighese s'interroga dopo un nuovo scivolone sulla terra battuta di Gstaad, dove invece brillano sia Dominic Stricker, sia Stan Wawrinka
Ha ceduto lo scettro del tennis nazionale a Stan Wawrinka, Marc-Andrea Hüsler. Diventato numero 84 al mondo (mentre il vodese ora è 74esimo), lo zurighese anche a Gstaad ha proseguito la sua serie negativa, battuto al primo turno contro un giocatore uscito dalle qualificazioni, il russo Jurji Rodionov (Atp 118). «È successo tutto così in fretta che non mi sembra di aver giocato un torneo» dice il ventisettenne mancino, che si porta appresso un sacco di dubbi dal giorno di quel trionfo, a sorpresa, nell'Atp 250 di Sofia, nell'autunno scorso. «All'inizio di questa stagione mi ero posto degli obiettivi ambiziosi – racconta Hüsler, arrivato nell'Oberland bernese con il sogno di riuscire addirittura a vincerlo, il torneo di Gstaad –. Poi, però, con il passare del tempo mi sono reso conto di quanto fosse difficile anche soltanto riuscire a vincere delle partite nel circuito» aggiunge Hüsler. Senza riuscire a spiegare il perché della situazione che sta vivendo. Infatti – aggiunge – «adesso sono un giocatore migliore rispetto a un anno fa, sotto tutti i punti di vista».
Quindi, in sostanza il grosso problema è solo uno. «Mi manca la fiducia – spiega –. In sei stagioni, a Gstaad non sono ancora riuscito a trovare la strategia migliore». Hüsler, però, cercherà di lasciarsi tutto alle spalle settimana prossima ripartendo uno scalino sotto, al Challenger di Zugo. «È il bello del tennis, questo. Perché di questi tempi, ammetto che per me è difficile riuscire a giocare, e qui a Gstaad la situazione indubbiamente non è migliorata, ma al prossimo torneo le cose potrebbero improvvisamente cambiare, senza che nessuno possa riuscire a spiegare il perché tutto si sia rimesso di colpo a funzionare.
Ben altre sensazioni, invece, quelle che sta vivendo Dominic Stricker: con un doppio 7-6 (grazie a due vittorie al tiebreak, entrambe con il punteggio di 7/4), in un'ora e quarantacinque minuti di gioco il bernese numero 106 al mondo si è sbarazzato del francese Arthur Fils (Atp 68). Nel prossimo turno, Stricker si troverà di fronte nientemeno che la testa di serie numero due, il serbo Miomir Kecmanovic (ATP 44), con la prospettiva di entrare di prepotenza nella top 100 planetaria in casa di successo.
E il martedì in altura non pone problemi neppure a Stan Wawrinka: opposto allo spagnolo Roberto Carballes Baena, il sessantesimo dei valori mondiali, il vodese comincia benissimo, totalizzando ben quattro break in una dozzina di minuti di un primo set davvero senza storia (chiuso sul 6-1 in appena ventun minuti di gioco), poi togliendo subito il servizio al rivale in avvio di una seconda frazione che si conclude sul 3-1, dopo 41 minuti esatti di gioco, con il rivale dell'elvetico che decide di abbandonare il campo a causa di un apparente problema muscolare alla spalla. «Non è il modo in cui uno vorrebbe chiudere una partita – commenta, a caldo, Wawrinka – ma sono contento di essere tornato qui a dieci anni dall'ultima volta e di aver vinto, ma soprattutto del livello odierno del mio gioco». Negli ottavi Stan the Man troverà di fronte a sé un altro iberico, il ventiseienne Jaume Munar, numero 110 delle gerarchie planetarie.