Mika Brunold è la stella nascente del movimento rossocrociato sulle orme del beniamino, Roger Federer
A Lugano l’attenzione di tutti è riposta su Dominic Stricker (Atp 126), ma qualcun altro è intenzionato a prendersi le luci della ribalta. Glaciale, calcolatore e con parecchi colpi da esporre in bacheca. Di chi parliamo? Di Mika Brunold (886), la stella nascente del panorama rossocrociato. Un predestinato, sicché palline e racchette scorrono nelle vene di tutta la famiglia. «I miei genitori hanno giocato a livello internazionale, perciò automaticamente mi sono appassionato a questa disciplina. Fino a qualche anno fa mi allenavo con mio fratello Colin, aspirante professionista che nel frattempo ha abbandonato le competizioni. Mi ha affascinato fin da subito: più crescevo e più mi divertivo. Ho sempre trovato grande ispirazione in persone come Federer, il mio beniamino». L’intenzione è chiara: sfidare i migliori del pianeta. Sul rosso, sul verde o sul blu. Conclusa la scuola, Mika si trasferisce a Bienne così da concentrarsi «esclusivamente sulla mia passione, senza frequentare le lezioni. Può sembrare un rischio, ma in Svizzera è possibile far conciliare tutto. Non è un problema».
Fra gli juniori riesce a raggiungere velocemente le prime 30 posizioni della classifica, calcando palcoscenici importanti quali Wimbledon e il Roland Garros. Due momenti emozionanti, in cui impara a conoscere i migliori tennisti del mondo: «È stato qualcosa di molto speciale perché fino a quel momento li vedevo giocare solo in tivù. Ho potuto osservare come si allenano, e le differenze rispetto alla mia routine». A suon di ottimi risultati, il 18enne conquista un posto nell’élite. Ma, confida, fra juniori e professionisti la differenza è ampia. E la concorrenza più spietata, preparata. «L’intenzione è di raggiungere il più rapidamente possibile la crème de la crème del circuito. Di rimboccarmi le maniche e competere sui campi, quelli più importanti di tutto il pianeta». La strada pare essere spianata. A iniziare dalle rive del Ceresio, in cui si è assicurato l’accesso ai quarti di finale battendo tutto sommato facilmente l’italiano Raul Brancaccio (141) – testa di serie numero quattro. «Ho ricevuto una wild card da Swiss Tennis, perciò sono già molto felice di quello che ho racimolato, dei miei risultati. Appena è iniziata la partita odierna ero sereno, l’agitazione era come scomparsa... Già l’anno scorso ho partecipato alle qualificazioni di questo torneo. Qui mi sento bene, mi piace: in Ticino mi sono laureato in ben due occasioni campione svizzero juniores. Ora prenderò turno dopo turno cercando sempre di divertirmi, poi vedremo quel che arriva».
Brunold tornerà di nuovo in campo domani al cospetto del francese Antoine Escoffier (197). Forse tradito dal nervosismo e, a suo dire, da un arbitraggio non perfettamente consono alla situazione, Alexander Ritschard (195) è invece stato eliminato. Buon affare in doppio del beniamino di casa Luca Margaroli e del giamaicano Dustin Brown.