Un inizio di partita folgorante, poi un’entusiasmante rimonta per il numero 7 al mondo. All’Us Open seconda semifinale di fila nello Slam per Ons Jabeur
«Credo di non aver mai vissuto un inizio di partita simile» ammette Casper Ruud, a caldo, al pubblico assiepato sulle tribune dell’Arthur Ashe. Che, suo malgrado, è costretto ad assistere a una prima semifinale-sprint sul cemento di Flushing Meadows, con il norvegese numero 7 al mondo che sembra una specie di automa sparapalline, infallibile in ogni colpo e in ogni zona del campo. Il verdetto è impietoso per l’italiano Matteo Berrettini: i primi due set durano sì e no un’oretta (6-1 il primo, 6-4 il secondo), mentre il norvegese nella terza frazione non riesce – logicamente – a reggere su quei ritmi. Tuttavia, ciò non gli impedisce di portare a termine un’entusiasmante rimonta, con lo scandinavo che a un certo punto va sotto 4-1 e sul 5-2 deve far fronte a due set point del suo avversario, e dopo averli annullati entrambi piazza l’accelerazione decisiva, fino a portare Berrettini al tiebreak, dove riesce a crearsi quattro match point per chiudere sul 6-4, dopo due ore e mezza di gioco. Per un Casper Ruud che è il primo semifinalista all’edizione 2022 dell’Us Open, la sua seconda semifinale in uno Slam.
Al femminile, invece, in semifinale – per la seconda volta di fila in un torneo dello Slam – c’è la tunisina Ons Jabeur, che impiega un’ora e quarantadue minuti per piegare la resistenza dell’australiana Ajla Tomljanovic, sconfitta con il punteggio di 6-4 7-6. «È stata una partita dura non soltanto sul piano fisico, ma anche su quello emozionale – dice la tennista numero 5 al mondo –. Con i miei risultati spero di servire da ispirazione a sempre più giovani giocatrici e giocatori africani: questo per me significa molto».