TENNIS

Wimbledon, la finale delle prime volte tra Jabeur e Rybakina

La marocchina, prima africana in finale di un Grande Slam, affronterà sabato la prima kazaka a raggiungere l’atto conclusivo di un Major

7 luglio 2022
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La favola di Tatjana Maria, Wta 103, 34 anni, madre di due figli (il secondo nato nemmeno un anno fa) e alla sua prima semifinale di uno Slam, si è conclusa al penultimo atto del torneo di Wimbledon, per mano di Ons Jabeur, numero due mondiale. La tunisina si è imposta 6-2 3-6 6-1 e diventa così la prima giocatrice africana a raggiungere una finale del Grande Slam in epoca "open"... «È un sogno che si realizza dopo anni di duro lavoro e di sacrifici. Sono contenta che tutto quanto fatto in passato abbia finalmente pagato e che io possa disputare ancora una partita», ha affermato la 27enne che contro la tedesca ha concesso un set per la prima volta nel torneo.

Sabato affronterà Elena Rybakina (numero 23), alla sua seconda partecipazione al torneo londinese. La kazaka ha superato in soli due set (doppio 6-3) la romena Simona Halep (numero 18 e vincitrice dell’edizione 2019). Come Jabeur è la prima africana, Rybakina è la prima kazaka a raggiungere l’atto conclusivo di un torneo del Grande Slam. «Mi deve una grigliata per tutte le corse che mi ha obbligato a fare in campo», ha affermato Jabeur riferendosi a Maria, sua amica e «compagna di grigliate» come l’aveva definita martedì. A partita conclusa, le due si sono soffermate a lungo nel saluto a rete... «Volevo condividere con lei quel momento, in quanto è una fonte di ispirazione per molte persone, me compresa», ha aggiunto la tunisina. La quale è considerata a sua volta fonte di ispirazione... «Oggi sono una donna tunisina fiera. So che in questo momento in Tunisia i festeggiamenti impazzano. Cerco di essere il più possibile fonte di ispirazione, spero di vedere più giocatori e giocatrici africani sul circuito».

Elena Rybakina, nata a Mosca, dove è cresciuta e tuttora risiede, sa che contro la tunisina non sarà una passeggiata... «Sarà una grande partita, perché lei è una grande giocatrice, molto difficile da affrontare, con le sue smorzate e le sue volée – commenta la kazaka che sarà la più giovane (23 anni) finalista a Wimbledon da Garbine Muguruza nel 2015 –. Non so come descrivere ciò che sento, sono al settimo cielo. Mentalmente ero ben preparata, ho dato tutta me stessa e alla fine ho disputato una partita incredibile».

La Rybakina ha dominato l’avversaria, in particolare al servizio, dove ha messo a segno 5 ace e nessun doppio fallo, mentre la Halep non ha piazzato nemmeno un ace, ma ha commesso ben nove doppi falli.