Il serbo in semifinale per la 43ª volta, l’11ª a Wimbledon. In campo femminile la sorpresa si chiama Tatjana Maria, Wta 103, alla sua prima semifinale
Novak Djokovic è in semifinale. Ma per accedere al penultimo atto del torneo di Wimbledon, il serbo ha deciso di prendere la strada più tortuosa e passare per la porta più stretta. Per avere la meglio sull’italiano Jannik Sinner (5-7 2-6 6-3 6-2 6-2), infatti, ha dovuto ricorrere al quinto set, dopo aver perso i primi due. Così, venerdì scenderà in campo per disputare la sua 43ª semifinale in un torneo del Grande Slam, l’undicesima a Church Road. Avversario sarà il britannico Cameron Norrie (Atp 12) che, pure lui in cinque set (3-6 7-5 2-6 6-3 7-5) ha superato il francese David Goffin (Atp 58).
Il vincitore delle ultime tre edizioni del torneo londinese si ritrova a sole tre lunghezze da Roger Federer, il quale aveva disputato la sua 46ª semifinale a Melbourne 2020, peraltro persa proprio contro Djokovic. Quest’ultimo punta a una 32ª finale, ciò che ne farebbe il recordman assoluto, visto che al momento è costretto a dividere il primato con il campione basilese. L’obiettivo principale, soprattutto dopo l’esclusione dagli Open d’Australia e un Roland-Garros mancato (eliminazione nei quarti per mano di Nadal), rimane la conquista del 21° titolo del Grande Slam.
Contro Sinner (20 anni) non è stata una passeggiata. Il serbo ha sofferto la vivacità dell’italiano e si è ritrovato in ritardo di due set. Costretto sulla difensiva da un ragazzo che aveva vinto il suo primo confronto del tabellone principale di un torneo sull’erba al primo turno contro Stan Wawrinka, ha saputo attendere il momento ideale per reagire. A partire dal terzo set, le coordinate del confronto sono cambiate. Djokovic ha alzato il livello del suo gioco e Sinner ha iniziato ad andare in affanno e a sbagliare troppo in attacco. Alla fine, negli ultimi tre set Djokovic non ha concesso neppure un break, a dimostrazione di come il livello del suo gioco sia drasticamente salito. Per Sinner si tratta di una dura lezione, ma l’italiano può consolarsi con la consapevolezza di aver saputo mettere in difficoltà un mostro sacro come il serbo. Il talento c’è, occorre continuare a coltivarlo. Djokovic, dal canto suo, festeggia la sesta vittoria in carriera (la terza a Wimbledon) conquistata dopo essersi ritrovato sotto di due lunghezze.
Combattuta è stata pure l’altra semifinale. Cameron Norrie (26 anni) si è qualificato per la prima volta per una semifinale di uno Slam. È il primo britannico a riuscirci a Londra da Andy Murray nel 2016. In ritardo due set a uno, Norrie non ha mai panicato. Nel corso della quarta frazione ha tolto il servizio all’avversario sul 4-3, per poi pareggiare i conti sulla sua battuta. Nel set decisivo ha piazzato un break in bianco sul 5-5 e ha poi chiuso la sfida al secondo match-ball.
In campo femminile, la sorpresa è arrivata da Tatjana Maria, numero 103 della classifica Wta, la quale a 34 anni disputerà la prima semifinale della carriera in un Grande Slam. La tedesca si è imposta contro la connazionale Jule Niemeier (Wta 97) con il punteggio di 4-6 6-2 7-5. Madre di due bambini, Tatjana Maria non aveva mai superato il terzo turno di un Major, raggiunto proprio a Wimbledon nel 2015. Giovedì affronterà per un posto in finale la tunisina Ons Jabeur (numero 3) la quale dopo aver perso il primo set (6-3), ha malmenato la ceca Maria Bouzkova (Wta 66) con un doppio 6-1. La Niemeier (22 anni) al suo secondo torneo dello Slam in carriera, sembrava avere in mano la situazione, tant’è che si era ritrovata sul 4-2 nella frazione decisiva, ma si è fatta rimontare e, dopo aver sprecato una palla di break sul 5-5, ha a sua volta concesso il servizio poi rivelatosi decisivo.