Tennis

La fretta di Djokovic: 'Devo superare quel ricordo'

Arrivato a Roma per il Master 1000, il serbo torna sull'espulsione a Flushing Meadows: 'Farò di tutto affinché non si ripeta, ma nella vita tutto è possibile'

Keystone
14 settembre 2020
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È arrivato a Roma, Novak Djokovic. Per scendere in campo nel Master 1000 di Roma, cominciato ieri al Foro Italico, ma soprattutto per cancellare l'episodio all'Us Open, dove aveva involontariamente colpito una giudice di linea. «È un bene che ci sia subito un torneo una settimana, dieci giorni dopo quello che è successo - dice il numero uno al mondo -. Infatti, prima riprenderò con la competizione, prima riuscirò a superare quel ricordo».

Esentato dal primo turno - probabilmente debutterà mercoledì, come le altre prime sette teste di serie -, Djokovic è subito tornato sull'accaduto, che gli era costata un eliminazione da lui stesso definita scioccante. «È stata una cosa totalmente inattesa e involontaria - ha esordito il trentatreenne di Belgrado, scusandosi di nuovo con l'interessata -. Però è vero che quando si colpisce la palla in quel modo, come ho fatto io, si corre il rischio di colpire qualcuno in campo. Le regole sono chiare, e ho accettato la decisione. Adesso devo solo andare avanti a guardare oltre».

Nole che ricorda di aver già lavorato molto in questi anni per riuscire a controllare le sue emozioni. «Però non posso garantire o promettere che qualcosa di simile non mi capiterà più... Evidentemente farò di tutto affinché non si ripeta, ma nella vita tutto è possibile». Di sicuro, Djokovic è rimasto impressionato dall'espulsione a Flushing Meadows. «È una cosa che non dimenticherò mai, che mi accompagnerà sempre - conclude -. Tuttavia devo digerire quell'episodio, accettare la lezione e diventare più saggio, se possibile, e più ricco in termini di esperienza».