Pallata alla giudice, Djokovic: 'Sono triste e svuotato. Voglio trarne una lezione per crescere come tennista e uomo'. Kyrgios punge su Twitter: `Fossi stato io...?'
Se n'è andato dallo stadio senza presentarsi ai giornalisti per la conferenza stampa post partita; e ha lasciato agli impersonali social le parole con cui scusarsi, per un gesto di stizza che lo ha addirittura escluso dall'Us Open già agli ottavo di finale. The day after, la squalificazione di Novak Djokovic - numero uno al mondo; indiscusso favorito nella corsa a quello che per lui sarebbe stato il diciottesimo titolo Slam, solamente uno in meno di Rafael Nadal e due di Roger Federer - fa ancora parecchio discutere. «Presento le mie scuse all'Us Open e a tutto coloro che sono stati toccati dal mio comportamento (...) - fa sapere il serbo - Sono dispiaciuto. Dopo questa storia sono davvero triste e svuotato. Ho chiesto notizie della giudice di linea e il torneo mi ha detto che, grazie a Dio, sta bene. Sono estremamente spiacente di averle causato così tanto stress. È stato del tutto involontario. È stato assolutamente sbagliato». In merito alla squalificazione, Djokovic scrive che «è necessario che io faccia un'introspezione e che lavori sulla mia delusione, al fine di trarne una lezione; così da crescere ed evolvermi, sia come giocatore che come essere umano».
Immediatamente dopo la sanzione adottata dai giudici del torneo statunitense, sugli stessi social si sono immancabilmente scatenati commenti e reazione. E, implacabili, sono riemersi episodi del passato tennistico che non depongono a favore del serbo. Come quella volta - era il 2016 e si giocava il Roland Garros - che, frustrato per la perdita di un punto, Novak Djokovic aveva lanciato la racchetta dietro di sé senza guardare e solamente la prontezza di reazione del giudice di linea, permise allo stesso di evitare di venire "abbattuto" dall'attrezzo volente del serbo. O come quell'altra volta - in una conferenza stampa dopo partita durante le Atp Finals - quando incassò male le osservazioni di un giornalista a proposito dei gesti di stizza mostrati in campo. "Intendi che sia il solo giocatore che mostra frustrazione sul campo? - chiese al giornalista Djokovic, visibilmente innervosito -. Così, dici, rischio una sanzione? Allora perché non sono mai stato sospeso? La realtà è che non sono mai stato squalificato. Sì (nello spezzone del video non si sa se ci si riferisce alla palla o alla racchetta, ndr) avrebbe potuto colpire qualcuno. Così come potrebbe nevicare in estate". "Non ho detto che sei il solo giocatore ad avere questi gesti, ma tu sei un top rank player". Laconica la risposta con cui Djokovic chiuse la discussione. "E allora?"
Una pallina colpita dal serbo senza guardare verso il fondo campo, ha colpito una giudice di linea alla gola. La donna ha lanciato un urlo, si è accasciata, per poi rialzarsi. Djokovic si è subito diretto verso di lei, prima di andare a sedersi. Il regolamento, in questi casi, è inequivocabile: ogni giocatore autore di un gesto del genere, anche involontario, è da espellere dalla competizione in corso.
L'Usta (United States Tennis Association) ha comunicato che l'esclusione dall'Us Open comporterà per il numero uno in classifica la perdita dei punti Atp incamerati (anche se in realtà non è nemmeno uno, poiché l'anno scorso arrivò al medesimo stadio della competizione e si ritirò proprio agli ottavi, contro Stan Wawrinka, ndr) e una multa pari al montepremi guadagnato (250mila dollari), oltre ad altre sanzioni pecuniarie che potrebbero venire decise. La multa più salata Djokovic potrebbe doverla pagare per avere immediatamente lasciato lo stadio, senza tenere la conferenza stampa che è obbligatoria.
Interrogato sull'accaduto, Pablo Carreño Busta ha affermato di non avere visto nulla. «Stavo festeggiando guardando il mio coach, contento per il break che avevo appena conquistato - ha spiegato lo spagnolo, stando al quale Novak Djokovic «non ha colpito la giudice intenzionalmente». Per Alexander Zverev,Novak Djokovic «è stato davvero sfortunato. Ma - ha aggiunto durante la sua conferenza stampa - esiste una regola su episodi del genere. Credo che il supervisore abbia fatto il suo lavoro».
Non si è fatta attendere nemmeno la reazione di Nick Kyrgios, non di rado additato come 'bad boy' del circuito (immagine che l'australiano si è per la verità in buona parte costruito) e che è conosciuto per essere uno che non le manda a dire. «Se in questo caso ci fossi stato io al posto del Joker - ha 'cinguettato' su Twitter - e avessi colpito un raccattapalle alla gola, per quanti anni sarei stato squalificato: 5, 10, 20?»
Stando a uno che di sfuriate se ne intende, Novak Djokovic «è stato vittima della pressione». Così ha commentato sull'emittente Usa Espn John McEnroe, il quale ha aggiunto che il serbo, «che gli piaccia o no, sarà il cattivo per il resto della sua carriera».