La sangallese resta positiva dopo la sconfitta nella semifinale dell'Us Open contro la canadese Andreescu, che in finale sfiderà Serena Williams
Più fiera che delusa. È lo stato d'animo di Belinda Bencic (Wta 12) dopo la sconfitta 7-6 (7/3) 7-5 contro Bianca Andreescu (15) nella semifinale dello Us Open (la canadese affronterà all'ultimo atto la padrona di casa Serena Williams, che si è sbarazzata 6-3 6-1 dell'ucraina Elena Svitolina).Â
«A fine partita ero davvero abbattuta e sono ancora un po' delusa – ha dichiarato la Bencic –, ma il mio team mi ha aiutato a capire quanto di buono ho fatto in queste due settimane a New York, dove ho ottenuto di gran lunga il migliore risultato della mia carriera, per cui posso dire che la fierezza è superiore alla delusione. Sono orgogliosa di tutto il mio percorso in questo Us Open e, anche se la finale era alla mia portata, pure della mia prestazione in questa partita, una battaglia che purtroppo ho perso».
Una semifinale comunque giocata su altissimi livelli dalla sangallese, contro la rivelazione di questa stagione... «Ha vinto due titoli a Indian Wells e a Toronto, battendo le migliori al mondo, per cui non sono per nulla sorpresa di vederla in finale, se lo merita. La nostra partita come detto è stata una battaglia nella quale ho avuto tante occasioni di rubarle il servizio, ma purtroppo non sono riuscita a sfruttarle, anche se bisogna dire che lei ha giocato molto bene nei momenti decisivi, meglio di me, per cui non ho particolari rimpianti. È vero, in campo ho preso qualche decisione sbagliata e forse anche a livello tattico avrei potuto fare meglio, ma ad esempio sulle sei palle break che ho avuto nella prima frazione, compreso il set point, ha servito troppo bene non lasciandomi chance».
Eppure nel secondo set la 22enne di Flawil era avanti 5-2 prima di farsi rimontare (e di prendersela anche con il pubblico)... «È vero, ma non è stata una questione di nervi. Semplicemente ho commesso degli errori stupidi mentre la mia avversaria ha trovato dei bei colpi. Nel tennis va tutto molto veloce e non mi piangerò addosso, anche a me è successo di vincere partite che sembravano perse. In generale non ho accusato la pressione, stavo bene, anche prima del match ero solo felice di potermi giocare una semifinale dello Slam e volevo godermela, cosa che ho fatto».
Ora si tratta di compiere un ulteriore passo avanti e arrivare davvero a giocarsi la vittoria in un grande torneo... «Spero di rimanere costante a livello di prestazioni e arrivare ancora a giocarmi partite del genere. È una questione di dettagli, non dipende più da diritto o rovescio, devo crescere a tutti i livelli: fisico, mentale, al servizio e in ogni altro ambito possibile. E devo essere in grado di ritrovarmi nella situazione di vincere un torneo del Grande Slam, dunque giocando più quarti di finale e semifinali. Prima di questo Us Open, perdevo sempre troppo presto. Devo darmi la possibilità di forzare il mio destino».