Sci

Meillard: ‘Rientrerò quando non avvertirò più dolore’

Ancora incerta la partecipazione allo slalom di Levi (domenica) dell'elvetico, fermato il mese scorso da problemi alla schiena

14 novembre 2024
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È dalle convincenti performance dell'ultima parte della scorsa stagione che Loïc Meillard può ricavare un giustificato ottimismo alla vigilia del weekend di Coppa del mondo sulle nevi finlandesi di Levi. E non sarà certo il piccolo infortunio rimediato prima di Sölden ad abbassare il livello dei suoi obiettivi per la nuova Coppa del mondo.

«Verba volant, scripta manent», scriveva Orazio, e noi potremmo aggiungere che anche le foto restano. Specie per Meillard, che proprio nello scattare fotografie ha la sua più grande passione dopo lo sci. Sono tre le immagini significative dell'ultima annata agonistica del vallesano nato però a Neuchâtel, e tutte e tre mostrano il ventottenne atleta perdere uno sci, sganciatosi dagli attacchi che lui stesso ha contribuito a sviluppare. Era successo nei giganti di Sölden e Adelboden, e durante l'allenamento per la discesa di Wengen.

«Anche le foto meno piacevoli fanno parte della storia», ricorda l'elvetico, che preferisce comunque concentrarsi sugli scatti che lo ritraggono lo scorso ottobre sul ghiacciaio del Rettenbach (Sölden) e in cui appare triste perché aveva capito che i dolori alla schiena non gli avrebbero consentito di prender parte alla prima gara stagionale. Si tratta di foto realizzate da sua sorella Mélanie.

L'incidente si era verificato mentre Loïc stava salendo sulla propria auto. Gli esami effettuati in clinica a Zurigo avevano evidenziato uno strappo alla membrana di un disco intervertebrale. Meillard, che non si è mai fatto male seriamente, non è troppo abituato agli infortuni: in tutta la carriera ha avuto soltanto un problema a un menisco ormai otto anni fa.

Certo, vedere lo scorso anno che lo scarpone si staccava dallo sci troppo facilmente gli aveva fatto perdere un po’ di fiducia. E fu necessario un po’ di tempo per risolvere il problema: la perdita di confidenza lo aveva indebolito. «Ritrovare fiducia costa fatica e porta via molte energie», ammette oggi. Per superare l'impasse fu necessario attendere la seconda parte di stagione, quando finalmente riuscì a vincere un paio di gare, a chiudere quattro competizioni al secondo posto e a salire una volta sul terzo gradino del podio. Risultati che gli hanno permesso di chiudere la Coppa del mondo al secondo posto della classifica generale, dietro il marziano Marco Odermatt.

Ora molto più sereno, Meillard non si è troppo abbattuto dopo il recente problema accusato alla schiena, ormai risolto del tutto. Non vuole però rischiare nulla, e dunque ancora non ha deciso se scenderà in pista domenica a Levi per il primo slalom della nuova stagione. Il rossocrociato ha infatti detto che «non gareggerò fin quando continuerò ad avvertire dolore in allenamento». Un giorno alla volta, dunque: ecco il suo mantra. A dargli fiducia sono anche le parole dello stesso Odermatt, che ha indicato proprio in Melliard il suo più temibile rivale per la conquista del Globo di cristallo.

La figura enorme del nidvaldese pare non disturbare troppo l'atleta di Hérémence: «Pratico lo sci perché voglio farlo, perché amo questa disciplina, l'adoro. Per me ciò è fondamentale». Loïc si concentrerà dunque su una gara per volta: «Se ogni volta saprò stare nelle prime posizioni, mi ritroverò per forza ben messo nella classifica generale», fa notare con logica lapalissiana. La sfida sarà impegnativa, ma lui non la scansa.

Battere Odermatt? Meillard si sente in grado di farlo. «Come atleta, credi ovviamente nelle tue capacità, nelle tue chance di affermazione. È per questo motivo che ci alleniamo tutto l'anno. E benché fra me e Marco ci sia grande amicizia, quando mi trovo al cancelletto di partenza, lui per me è un avversario come tutti gli altri».

Come Odermatt, anche Meillard è capace di eccellere in almeno tre discipline: gigante, speciale e superG. E la discesa libera, invece? «Me ne occuperò quando avrò raggiunto i miei obiettivi nello slalom, o quando sentirò il bisogno di una nuova sfida». Obiettivi? «Vincere la Coppa di slalom e mettere in bacheca una medaglia in una grande manifestazione».

Sciatore ‘elegante’, ora l'elvetico deve trovare maggiore efficacia rendendosi più aggressivo sulla neve: «Da due anni ormai, mi alleno per attaccare le porte in modo più diretto».