Il nidvaldese ha vinto, impressionando, sul Lauberhorn
Le imprese di Marco Odermatt non fanno ormai quasi più notizia. Il nidvaldese vince, vince e vince ancora dimostrando, gara dopo gara, di essere di tutto un altro livello rispetto anche agli avversari più forti. Già capace di vincere sei gare in questa stagione e in fuga nella classifica di coppa del mondo, il 26enne ha scritto un nuovo capitolo di una storia meravigliosa impressionando nella discesa di Wengen. Sul Lauberhorn non si è limitato a finire davanti a tutti: ha scavato un solco tra sé e i rivali, ha firmato una prestazione che i comuni mortali fanno semplicemente fatica a immaginare.
Spremendo al massimo il suo fisico straordinario e dimostrando contemporaneamente forza e grazia, ha chiuso in 2’25”64. Quello che gli è arrivato più vicino - il francese Cyprien Sarrazin, autore di una grande prova - ha “incassato” un distacco di 0”59. Gli altri sono invece praticamente scomparsi. Terzo alla fine, l’ottimo Dominik Paris ha chiuso addirittura a 1”92 dall’elvetico. I due galletti Adrien Théaux e Nils Allegre, considerati pericolosi alla vigilia, hanno terminato rispettivamente a 2”55 e 2”72. Sesti a pari merito a 2”99 dal vincitore, l’italiano Mattia Casse e lo statunitense Bryce Bennett - altri due possibili outsider - sono infine stati gli unici altri due riusciti a mantenere il distacco dal fenomeno svizzero entro i 3”.
Tra gli altri svizzeri, un’ottima prova l’ha completata Niels Hintermann, alla fine settimo a 2”74. Top-15 centrata anche per Stefan Rogentin (3”23). È invece caduto, senza riportare guai seri, Justin Murisier.
Non altrettanto bene è andata ad Aleksander Kilde il quale, partito con il pettorale numero undici, è stato protagonista di una violenta caduta e ferito, ha lasciato la pista in elicottero. Il norvegese ha riportato delle ferite profonde alla testa e sopra il ginocchio destro.
Domani, domenica, sarà ancora Wengen. Marco Odermatt non vincerà… ma solo perché non sarà al cancelletto di partenza.