Dopo l’eliminazione in semifinale contro l’Argentina, la Croazia sposta l’obiettivo sugli Europei 2024. Forse senza Modric, ma con un ricambio già in atto
L’uscita di scena della Croazia nella semifinale dei Mondiali è stata chiara, con un 3-0 a favore dell’Argentina che non ammette repliche. Ma se l’eliminazione del Belgio nella fase a gironi ha probabilmente scritto l’ultimo capitolo di quella che a Bruxelles hanno chiamato la "generazione d’oro", Modric e compagni avranno un’altra opportunità agli Europei 2024 in Germania.
La Croazia e la fine di una generazione d’oro: è un tema che dal 2016 accompagna come un’ombra la selezione croata. Dopo l’Europeo di sei anni fa, conclusosi con una sconfitta negli ottavi di finale contro il Portogallo (0-1), si diceva che i croati e la loro superstar non avrebbero mai avuto un’altra occasione del genere. Due anni dopo, tuttavia, hanno raggiunto la finale di Coppa del mondo. Nel 2018, dopo la sconfitta in finale contro la Francia, si era affermato con certezza che un Paese così piccolo non avrebbe avuto una seconda possibilità in una competizione così importante. Invece, martedì sera la Croazia è scesa in campo per ottenere l’accesso alla seconda finale consecutiva. Certo, non ci è riuscita, ma è comunque uscita a testa alta dal torneo in Qatar.
E ora? Modric ha 37 anni e ha vinto cinque volte la Champions League con il Real Madrid. La sua esperienza gli permette di valutare in modo realistico successi e sconfitte. Così, dopo il 3-0 con l’Argentina, ha brevemente sottolineato come nell’azione precedente a quella che ha permesso a Messi di andare in gol su rigore (1-0), l’arbitro avrebbe dovuto concedere un calcio d’angolo alla Croazia. Detto ciò, ha voluto esprimersi con parole pregne di fairplay… «Dobbiamo congratularci con gli argentini. Sono stati la squadra migliore e, sicuramente, oggi hanno meritato più di noi di andare in finale».
Modric non ha ancora svelato quali sono i suoi piani futuri in merito alla Nazionale. Tuttavia, se si prendono come metro di giudizio le sue stesse dichiarazioni prima del torneo («Giocherò finché la Croazia non vincerà qualcosa di importante, o finché arriverà qualcuno di migliore a sostituirmi») e quelle dei suoi più stretti collaboratori dopo la semifinale persa, molti elementi fanno pensare che con ogni probabilità non prenderà parte alla prossima Coppa del mondo (nel 2026 avrà quasi 41 anni), ma senza dubbio sarà presente in Germania per gli Europei 2024… «Questa è la generazione d’oro del calcio croato. Hanno ottenuto grandi risultati – ha dichiarato il tecnico Zlatko Dalic martedì sera al Lusail Iconic Stadium, riferendosi non solo al suo giocatore più importante Modric, ma anche al difensore Dejan Lovren o al laterale sinistro Ivan Perisic (entrambi 33enni) –. Forse, abbiamo assistito alla fine di questa generazione, almeno per quanto riguarda la Coppa del mondo. Ma credo che sarà presente a Euro 2024».
D’altro canto, prima dell’appuntamento continentale vi sarebbero altri traguardi da raggiungere, come la Nations League del prossimo mese di giugno (la Croazia è qualificata per le final four, dopo aver vinto il gruppo 1 davanti a Danimarca, Francia e Austria), o la qualificazione per il torneo in Germania. «Sarebbe fantastico se sabato potessimo vincere la medaglia di bronzo. Sarebbe l’apice di questa generazione», ha affermato il tecnico della selezione biancorossa.
Dal canto suo, Dalic intende assolutamente proseguire nel suo ruolo di selezionatore fino al 2024. E l’allenatore più vincente nella storia della Nazionale croata ha svolto un buon lavoro nel non lasciare che la sua generazione d’oro si ritirasse in un unico blocco, ma che lo facesse a tappe. Mario Mandzukic e Ivan Rakitic hanno concluso la loro carriera internazionale rispettivamente nel 2018 e nel 2020. Modric, probabilmente, li seguirà in un prossimo futuro, ma non immediatamente. Nel frattempo, la piccola nazione di quattro milioni di persone continua a produrre nuovi calciatori di classe che prima imparano a fianco dei vecchi e poi ne assumono l’eredità.
Indicativo della longevità della generazione d’oro è un aneddoto che risale a Euro 2016, in Francia. All’epoca, i croati si erano dimostrati, in termini di gioco, la squadra migliore della fase a gironi, ma poi erano stati superati ai supplementari negli ottavi di finale dai futuri campioni del Portogallo. Al portoghese Eduardo, che giocava per la Dinamo Zagabria, era stato chiesto se questa fosse la fine sportiva della generazione Modric e il portiere aveva risposto con una breve risata. «Non avete idea – aveva detto ai giornalisti – di ciò che può ancora accadere in quel Paese. Hanno tanto talento e una mentalità competitiva molto forte». Anche se Modric decidesse di chiudere la carriera, almeno quella internazionale, non dovrà preoccuparsi del futuro della selezione croata.