In combinata il migliore degli elvetici è stato Murisier, quarto. Incoronato Strolz, sul podio anche Kilde e Crawford
Al via con grandi e legittime ambizioni, la delegazione rossocrociata è rimasta a bocca asciutta nella combinata maschile. Il migliore è stato Justin Murisier, che si è però dovuto accontentare di un amaro piazzamento ai piedi del podio. Sesto dopo la discesa, l’elvetico non è riuscito ad andare oltre al quarto posto, a 0”86 da Johannes Strolz e a 0”18 dal podio. Per lui la delusione della medaglia di legno, ma pure la consapevolezza di aver trovato buone sensazioni sulla neve cinese e di essere pronto in vista del gigante. «C’era la possibilità di far meglio in discesa, almeno di 30 centesimi – ha affermato il vallesano –. Ciò che mi avrebbe permesso di partire con un pettorale migliore nello slalom, dove tutto sommato non sono andato male. Resta comunque difficile ingoiare un quarto posto, soprattutto in queste manifestazioni, dove soltanto le medaglie contano. Questa prestazione, però, mi permette di affrontare il gigante con uno spirito positivo. Un aspetto positivo è che la mia marca di sci su questa neve riesce ad avere prestazioni molto buone, per cui in gigante è lecito pensare di puntare in alto».
È stato dunque l’austriaco Strolz a mettersi al collo la medaglia d’oro, grazie al crono complessivo di 2’31”43. Strolz è figlio d’arte: suo padre Hubert nel 1988 ai Giochi olimpici di Calgary aveva conquistato il titolo proprio nella combinata. Johannes diventa così il primo figlio di un campione olimpico capace nello sci alpino di ripetere le gesta del padre. Messo da parte dalla federazione austriaca a causa della mancanza di risultati, Strolz ha lavorato sodo ed è stato ricompensato con la vittoria nello slalom di Adelboden, poi confermata dal quinto posto a Kitzbühel, risultati che gli hanno spalancato le porte del titolo olimpico di combinata.
L’argento è andato invece al norvegese Aleksander Kilde, specialista della velocità che si è difeso alla grande in slalom chiudendo a 0”59 dal vincitore di giornata. Medaglia di bronzo al canadese James Crawford, capace pure lui di piazzare un colpaccio (0”68).
Se Murisier ha chiuso quarto, ancora peggio è andata agli altri elvetici al via. Loïc Meillard e Luca Aerni hanno accumulato un ritardo eccessivo nella discesa (oltre i 2”, rispettivamente 3”). Peccato soprattutto per Meillard, autore di un grosso errore nella prova di velocità, proprio quando stava per portare al traguardo un risultato positivo che avrebbe dato tutto un altro significato alla manche di slalom. Sia lui, sia Aerni hanno provato a inscenare una clamorosa rimonta (quantomeno per un posto sul podio) tra le porte strette, ma sono stati fermati ben presto da un’inforcata, su un tracciato non difficile, ma che ha comunque fatto parecchie vittime. Tra le altre, uno dei principali favoriti, il francese Alexis Pinturault, in ritardo dopo la discesa e caduto nello slalom. Il transalpino ha pure rimediato una brutta botta a un braccio che potrebbe metterlo in difficoltà nell’avvicinamento al gigante.
È finita malissimo anche la prima Olimpiade del 22enne Yannick Chabloz, quarto membro della squadra rossocrociata. Caduto nel corso della discesa, il nidvaldese si è infatti procurato la frattura dell’avambraccio sinistro. Ha lasciato la pista su una canadese, prima di essere trasportato all’ospedale per ulteriori accertamenti.