Seconda manche con grande rimonta per il francese; secondo Strolz e terzo Foss-Solevaag. Meillard (5°) e Yule (6°) a pochi centesimi da una medaglia
Lo slalom olimpico maschile si è chiuso con uno scenario che lascia amaro in bocca alla squadra svizzera. Loïc Meillard e Daniel Yule hanno in effetti chiuso rispettivamente al quinto e sesto posto di una gara vinta dal francese Clément Noël, mancando il podio uno per dieci e l’altro per sedici centesimi.
Lo sci alpino rossocrociato non ripete dunque la notevole prestazione d’assieme ai Giochi di Calgary nel 1988, quando gli svizzeri conquistarono otto podi in dieci prove individuali, ottenendo undici medaglie. A Pechino la delegazione elvetica ha messo in tasca sette medaglie, vinte in sei corse diverse.
Ottime chance di salire sul podio l’avranno Michelle Gisin e Wendy Holdener nella combinata di giovedì.
Delusione e rimpianti soprattutto per Loïc Meillard, quarto sul primo tracciato a 0’’30 dal leader provvisorio (poi medaglia d’argento) Johannes Strolz. «Ho commesso qualche piccolo errore nella seconda manche. È la terza volta che termino quarto o quinto in un grande appuntamento – ha ricordato il romando, quarto nel gigante dei Mondiali 2019 di Åre e quinto nel gigante dei Mondiali 2021 a Cortina –. Ma questo è lo sport. Bisogna continuare a lavorare. Sappiamo che il livello è così elevato, che non ci si può permettere di essere all’80%», ha concluso Meillard, bronzo in parallelo e in combinata a Cortina.
Troppo “timido” sul muro finale di un primo tracciato chiuso al tredicesimo posto, Daniel Yule è stato autore di un’ottima seconda discesa, al termine della quale ha fatto segnare il secondo tempo di manche (dietro solo al vincitore Clément Noël). Ma per una medaglia non è bastato.
«Fa un po’ male al cuore. Sappiamo cosa succede quest’anno in slalom e, questa volta, i centesimi non sono stati a mio favore. Ma c’è di peggio... È pur sempre un sesto posto e sono fiero di ciò che ho mostrato nella seconda manche – ha affermato Yule –. Pechino non si ricorderà di me, ma io mi ricorderò di Pechino».
Solo diciannovesimo a metà gara, anche Luca Aerni ha reagito bene su un secondo tracciato molto più rapido rispetto al primo. Grazie al terzo tempo di manche, ha guadagnato cinque posizioni e ha chiuso al 14º posto. «Ho sciato la seconda manche, come avrei dovuto fare la prima», ha spiegato Aerni.
Vicecampione olimpico in carica, grazie all’argento conquistato nel 2018 a Pyeongchang, Ramon Zenhaüsern ha chiuso al dodicesimo posto, perdendo una posizione rispetto alla prima manche.
Privato del podio per soli 0’’04 quattro anni or sono a Pyeongchang, Clément Noël ha colto a 24 anni il primo titolo della sua carriera. Terzo francese a essere consacrato in slalom nei Giochi dopo Jean-Claude Killy (1968) e Jean-Pierre Vidal (2002), Noël ha offerto allo sci alpino francese il primo alloro olimpico dal 2006.
Sesto di una prima manche al termine della quale i primi otto atleti erano racchiusi in meno di mezzo secondo, Noël si è mostrato irresistibile sul secondo tracciato e si è imposto con un margine di 0’’61 sul campione olimpico di combinata Johannes Strolz. Bronzo per il norvegese Sebastian Foss-Solevaag, campione del mondo in carica di slalom, battuto di 0’’70.