Golf

‘Per vincere i pianeti dovranno allinearsi’

Albane Valenzuela, alla sua terza Olimpiade, e Morgane Métraux dai green della Lpga a quelli di Guyancourt per coronare il sogno a Cinque Cerchi

Albane Valenzuela
(Keystone)
22 luglio 2024
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Albane Valenzuela e Morgane Métraux, le uniche due rappresentanti della Svizzera del Ladies Pga, il circuito golfistico femminile d’oltre Atlantico, hanno fatto del torneo olimpico (che si svolgerà dal 7 al 10 agosto), l’obiettivo principale della loro stagione. Perché anche se il loro sport è tornato nel programma olimpico solo nel 2016 a Rio, dopo un’assenza di oltre un secolo, l’attrattiva di una medaglia olimpica equivale, se non supera, quella di un Grande Slam sul green.

Ed è proprio lì, in Brasile, che Albane Valenzuela ha avuto la sua prima esperienza all’ombra dei Cinque Cerchi. A soli 18 anni. «Ero molto giovane e a quei tempi giocavo ancora nel circuito amatoriale. Avevo... le stelle negli occhi», ricorda l’oggi 26enne ginevrina. Dopo il 21° posto (due colpi sotto il par) a Rio, cinque anni più tardi, a Tokyo, ha fatto un ulteriore passo avanti, chiudendo al 18° rango (otto colpi sotto il par).

L’anno scorso la nativa di New York ha compiuto un ulteriore salto di qualità, chiudendo al quarto posto il Chevron Championship, il primo dei cinque tornei del Grande Slam, e sfiorando la prima vittoria nel Tour lo scorso febbraio al Thailand Open. «Ora sono una giocatrice diversa, ho maturato cinque anni di esperienza sul circuito Lpga e so di poter giocare ai massimi livelli e lottare per una medaglia».

Da Tokyo a Parigi, da una Métraux all’altra

Mentre quelli parigini per Albane Valenzuela saranno i terzi Giochi olimpici, per Morgane Métraux rappresentano il suo debutto su questa ribalta, tre anni dopo aver ceduto il suo posto alla sorella Kim. «Ero molto vicina a ottenere il mio posto nella Lpga, ragion per cui per non perdere nessun torneo avevo dovuto rinunciare a Tokyo. Ma quando ho sentito il racconto di mia sorella riguardo a quell’esperienza, l’unica cosa che volevo fare era essere presente a Parigi», racconta la losannese. A 27 anni, Morgane Métraux sta vivendo una delle stagioni di maggior successo della sua carriera. Oltre alla Lpga, in cui si è ormai pienamente integrata, gioca anche sull’European Tour, dove a maggio ha ottenuto una convincente vittoria nel Jabra Ladies Open di Evian.

Un percorso potenzialmente ‘mostruoso’ in caso di vento e pioggia

Le due elvetiche cercheranno di realizzare la più grande impresa del golf a tinte rossocrociate sul prestigioso campo di Guyancourt, a 20 km da Parigi. «È un campo molto bello, che ha ospitato la Ryder Cup nel 2018. Ha caratteristiche simili a un percorso in riva al mare, dove può esserci molto vento e con green di difficile ‘lettura’», spiega Valenzuela. «Con il vento e l’acqua, può rivelarsi un percorso assai ostico: quello è decisamente un campo ideale per un grande campionato».

Rispettivamente alla 29esima e 37esima della classifica olimpica, Albane Valenzuela e Morgane Métraux potrebbero approfittare del numero chiuso fissato a 60 partecipanti, di cui tre per ogni Paese e massimo 3 per Paese. «È un numero molto ridotto rispetto alle 154 giocatrici che partecipano al Grande Slam. E sarà ancora più diverso perché rappresenteremo la Svizzera, ragion per cui le emozioni saranno ancora più forti che in qualsiasi altro torneo», affronta la ginevrina.

‘Mettere al collo una medaglia è un sogno, ma se ti capita la settimana perfetta...’

Le due giocatrici svizzere dovranno però vedersela con la regina indiscussa dei green, l’americana Nelly Korda, campionessa olimpica in carica e numero 1 mondiale. «Ciò che ha ottenuto quest’anno è storico, senza precedenti (7 tornei Lpga vinti dall’inizio dell’anno, compreso il Chevron Championship, ndr) – riconosce Albane Valenzuela –. Ma credo che tutte le ragazze del Tour abbiano le carte in regola per vincere». Quale sarà la ricetta per il trionfo? «Come in tutti gli sport di alto livello, tutte le stelle e i pianeti dovranno allinearsi, dobbiamo essere in buona forma fisica, ridurre al minimo i nostri errori e colpire i nostri ‘putt’. Il golf si riduce a questo».

Da parte sua, Morgane Métraux vuol credere nell’impresa: «Vincere una medaglia è un sogno, ma se ti capita la settimana perfetta, tutto è possibile. In ogni caso, si preannuncia un’esperienza incredibile».

Benché il golf non sia lo sport più popolare alle nostre latitudini, grazie proprio alla presenza di Morgane Métraux e Albane Valenzuela ai massimi livelli mondiali, qualcosa sta effettivamente cambiando... «La nostra presenza ai Giochi ne è la conferma», sottolinea quest’ultima.

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