Il ginevrino parte a tutta nei 200 misti, ma alla fine è quinto e manca il limite per Parigi. Il turgoviese, invece, centra il suo secondo podio in Serbia
Era partito benissimo Jérémy Desplanches, nella finale dei 200 misti agli Europei di Belgrado. Forse un po’ troppo bene, siccome dopo aver chiuso in testa i primi cinquanta metri, il ventinovenne ginevrino ha cominciato a perdere terreno, mentre i suoi principali avversari – l'ungherese Kos (a cui è poi andato l'oro), l'israeliano Polonsky e il turco Saka – guadagnavano gradatamente terreno, costringendo il rossocrociato a dover rincorrere un podio che, però, alla fine non arriverà. Anzi, Desplanches a conti fatti deve accontentarsi del quinto posto, con il tempo di 1'59‘’04. Un tempo piuttosto alto che lascia indubbiamente l'amaro in bocca all'elvetico, medaglia di bronzo agli ultimi Giochi di Tokyo, anche perché quella serba era l'ultima occasione per staccare il ticket olimpico, e non l'ha saputa cogliere.
Anche Antonio Djakovic, ma nei 400 stile libero, è partito subito forte, toccando per primo ai 50 metri, prima di dover fare i conti col ritorno dell'austriaco Felix Auboeck, che ha poi fatto gara a sé. Tuttavia, a differenza di Desplanches, il ventunenne turgoviese è riuscito a non perdere contatto con le posizioni di vertice, chiudendo la sua fatica con il bronzo al collo, grazie al tempo di 3'47"62‘’, festeggiando così il suo secondo podio a Belgrado dopo quello ottenuto nei 200 stile libero. Non solo: la medaglia ottenuta da Antonio Djakovic è la quinta della delegazione elvetica a quest'edizione dell'Europee (le altre sono il bronzo di Mityukov nei 200 m dorso, l'argento di Lisa Mamié nei 100 m rana e il bronzo sulla distanza doppia), ciò che costituisce un nuovo record per il nostro nuoto.
Al femminile, invece, sua sorella Vanna si è dovuta accontentare del sesto posto nella finale dei 400 stile libero (in 4'15’'32) vinta dall'ungherese Ajna Kesely.