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‘Dobbiamo fare un salto di qualità, ci vuole più continuità’

Dopo quella persa contro il Friborgo, ecco un’altra sfida diretta per il Lugano. Marco Müller: ‘Non temiamo nessuno, ma occorre vincere più battaglie’

Il topscorer bianconero (qui alle prese con Sutter), costretto a una pausa forzata
(Ti-Press)
6 gennaio 2025
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Sicuramente nel clan bianconero l’avvio nel nuovo anno lo si era pensato in modo diverso. La positiva prestazione di Berna lasciava infatti presupporre di potersela giocare alla pari con il Friborgo. Invece la risposta del ghiaccio è stata completamente diversa: un’entrata in materia deficitaria, con le due reti incassate nello spazio di cinque minuti a opera di Sprunger, due volte bravo a battere Schlegel. Una doppietta che ha pesato per tutto l’arco della partita, aprendo le porte alla compagine burgunda motivatissima e con il nuovo sistema di gioco voluto dal nuovo coach Lars Leuenberger, che ha messo in difficoltà la squadra di casa. «Il nostro primo tempo è stato il problema della partita – evidenzia Luca Gianinazzi –. Quando vai sotto subito di due reti con una squadra molto buona e brava a difendersi, diventa poi assai difficile rifare superficie. Una gara in salita, troppe le battaglie perse nella nostra zona, troppo spesso i giocatori del Friborgo uscivano vittoriosi dagli angoli, quando è così e non vinci i duelli sporchi, poi li paghi a caro prezzo, e non puoi pretendere di vincere una partita. Nel secondo tempo abbiamo cercato con ogni mezzo di rientrare, creando anche qualche buona occasione, pure grossa, ma quando sei sotto per due a zero, tutto diventa complicato. Sono sincero: non abbiamo avuto argomenti per metterli in difficoltà. Nelle ultime gare che abbiamo vinto, abbiamo giocato bene in difesa, domenica pomeriggio non è stato il caso...».

La frustrazione nello spogliatoio bianconero dopo la sconfitta era grande: un silenzio di tomba e su tutti i giocatori l’espressione che lasciava trasparire molta delusione per aver perso l’occasione di dare uno scossone a una classifica che invece rimane deficitaria. E che presenta ancora una grande ammucchiata nelle parti meno nobili, con sei squadre racchiuse in sei punti, dal Friborgo ottavo a quota 48 al Lugano, tredicesimo con 42 punti.

«Troppi passaggi a vuoto, in una gara che poi non è stata così brutta», è l’analisi di Jesper Peltonen. Il 27enne difensore del Lugano non nasconde la sua delusione, soprattutto per le reti incassate all’inizio dell’incontro, come pure per quelle in boxplay: «L’1-5 finale parla da sé. Due reti subite con un uomo in meno in pista sono troppe: dobbiamo migliorare, lavorare bene e soprattutto tenere la concentrazione alta per 60 minuti. Forse siamo incappati in qualche distrazione di troppo. Poi, molte volte, il disco proprio non vuole saperne di entrare nella porta avversaria. Ci metti tutto l’impegno possibile, ma non riesci a sfruttare le molte occasioni create. Questo era un pomeriggio da... ’non goal’. Senza togliere meriti al Friborgo, che è una squadra tosta. E la vittoria alla Spengler la dice tutta sullo stato di forma che i nostri avversari stanno attraversando. Noi dobbiamo evitare di avere questi cali: ci vuole più continuità, dobbiamo fare un salto di qualità. Io compreso: non sto giocando male, ma posso migliorare».

Da un difensore a un attaccante: da Jesper Peltonen a Marco Müller, forse uno dei giocatori che ha pattinato maggiormente, in rete nelle ultime partite, ma pure lui a bocca asciutta contro il Friborgo: burgundi troppo forti? «Non dobbiamo guardare all’avversario – premette il numero 10 dei bianconeri –. Nella nostra situazione dobbiamo concentrarci unicamente su noi stessi. Non era la partita che speravamo di fare. Le prime due reti dei nostri avversari ci hanno fatto molto male. Dovevamo tornare in partita, ma non ci siamo riusciti». Stasera, con il Bienne, si profila un’altra sfida che vale doppio, con i Seeländer che, a parità di partite giocate, precedono i bianconeri di una sola lunghezza: «Dobbiamo fornire una prestazione come quella proposta contro Ambrì e Berna: quello dev’essere lo standard del nostro gioco. In quelle partite abbiamo dimostrato di non temere nessuno. Occorre anche vincere più battaglie possibili, solo così si vincono anche le partite: contro il Friborgo ci è mancato questo».

Joly fermo per circa tre settimane

A complicare le cose in casa bianconera è poi lo stop forzato di Michel Joly. Infortunatosi alla caviglia nel corso del terzo tempo della sfida con il Friborgo dopo uno scontro fortuito con un avversario, il topscorer del Lugano (11 reti e 18 assist all’attivo in stagione) ha riportato un trauma contusivo e distorsivo che lo terrà lontano dal ghiaccio per un periodo di circa tre settimane.