laR+ Il dopopartita

‘Abbiamo agito anziché subire il loro gioco’

Malgrado un po di rammarico per non aver chiuso prima la partita con il Ginevra, Grassi è soddisfatto: “Il nostro è stato l'atteggiamento giusto’

La gioia di Zwerger dopo la rete decisiva
(Ti-Press)
5 ottobre 2024
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Ambrì – Dalla Curva Sud s’alza La Montanara. Sì, l’Ambrì Piotta ce l’ha fatta: ha vinto la battaglia con il Ginevra Servette, contraddistinta da un botta e risposta, a tratti spettacolare, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo. E ‘ultimo’ stavolta non è da intendere come overtime. Non che l’appendice di prolungamento non ci sia stata (per la sesta volta in otto partite dei biancoblù e la quinta in altrettante alla Gottardo Arena), ma perché a festeggiamenti in corso, mentre sta per annunciare il miglior giocatore sul fronte del Gineva Servette, lo speaker si ferma di botto. Una panne? Macché. Un paio di secondi dopo riattacca, ma anziché chiamare a centro pista Hartikainen (sarà effettivamente lui alla fine il migliore dei ginevrini) ecco l’annuncio che smorza i festeggiamenti: ‘Coach’s Challenge’. Un altro paio di minuti di passione sulle gradinate, poi, finalmente, la festa biancoblù può cominciare per davvero. Il Ginevra, infine, è stato domato.

Altri due punti preziosi, ma anche tanto rammarico per una serata che poteva anche regalare il secondo successo pieno della stagione ai leventinesi, il primo davanti al pubblico amico. Sfuggito ad appena 5 secondi dalla terza sirena, ma mancato dagli uomini di Cereda anche, e soprattutto, perché incapaci di tradurre in reti le molte occasioni che si sono creati in un periodo iniziale in cui gli ospiti sono stati letteralmente schiacciati in difesa. «Non si può negare che un po’ di rammarico ci sia per non essere riusciti a mettere le mani sulla posta piena – premette a fine partita Daniele Grassi –. D’altro canto dobbiamo anche soffermarci sugli aspetti positivi di questa partita, come quello che ci ha visto trovare le risorse e la carica giusta per continuare a lottare, malgrado qualche nostro errore e malgrado l’avversario abbia sempre trovato il moto per riportarsi sotto. Sull’arco dei sessanta minuti e più siamo stati bravi ad agire, a prendere l’iniziativa e a non subire il loro gioco».

«In generale è stata una partita molto equilibrata – commenta dal canto suo Tommaso De Luca –. Sul piano dell’intensità forse noi abbiamo dato qualcosa in più rispetto al Ginevra, e per questo abbiamo meritato quel quinto gol». Un successo buono per il morale, come buone per il morale, dei singoli e di tutta la squadra, sono pure stati il gol di Pestoni (il primo stagionale) e la doppietta di Kubalik... «Il fatto che si siano sbloccati farà bene a loro e, di riflesso, anche a noi: è importante la fiducia dei giocatori di esperienza, e aiuta i giovani come noi a crescere». C’è ancora margine di miglioramento per questa squadra? «Stiamo lavorando molto bene: lo dicono i risultati dei test fisici. Per cui penso di sì, possiamo ancora crescere. Soprattutto a livello tecnico, ci sono sempre piccoli dettagli che si possono migliorare». Dopo qualche giorno per tirare il fiato, ci sarà la trasferta di Kloten, mercoledì, per introdurre il primo derby stagionale (venerdì alla Gottardo Arena)... «Prenderemo questi giorni di tregua per ricaricare le batterie per poi poter affrontare gli zurighesi, protagonisti di un grande avvio di campionato».

L’annotazione

Il peso specifico dei gol

Ci sono gol e gol. Certo, nel computo del risultato finale, ogni segnatura ha il medesimo ‘peso’ dell’altra. Come piccoli mattoni che, messi l’uno accanto all’altro, vanno a formare quella che sarà la struttura finale (leggi il risultato). E se nell’economia stretta della partita di ieri, a contribuire al successo leventinese, il disco che Pestoni al 24’44” infila alle spalle di Mayer per il momentaneo 1-1 vale tanto quanto le segnature realizzate dai suoi compagni dopo di lui, è altrettanto vero che quella che firma il numero 18 dei biancoblù è una rete speciale. La numero diecimila nella storia dei biancoblù in Lega Nazionale, dopo che martedì, nella sfida contro il Davos, il contatore dei leventinesi si era fermato a quota 9’999. Per simbolico che sia, un traguardo per certi versi storico, raggiunto per di più grazie a un ragazzo nato e cresciuto a due passi da dove è... nato e cresciuto pure l’Ambrì Piotta. E importanti, ma per altra ragione, sono anche i due centri trovati dal ceco, fra cui quello che ha messo il punto definitivo alla contesa. Due gol che forse potrebbero dare finalmente la stura anche al suo di contatore, prima di ieri fermo alla giornata inaugurale della stagione 2024/25.

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