Oggi alle 16.20 la Nazionale di Fischer esordisce al Mondiale contro la Norvegia, con Niederreiter schierato assieme ad Andrighetto e Jäger. ‘È una prima’
Manca ormai pochissimo all'inizio del Mondiale di Praga, che sarà proprio la Svizzera a inaugurare ufficialmente, affrontando la Norvegia sul ghiaccio della O2 Arena alle 16.20. Oltre ai tifosi, anche tra le fila degli uomini di Patrick Fischer c’è una certa impazienza per l'evento, soprattutto per chi, come Nino Niederreiter, dovrà reimparare in fretta come si gioca a hockey sulle piste europee, più larghe di quelle nordamericane. «Non dico che ciò mi causerà problemi, però qui devo pattinare di più, e non è una cosa da sottovalutare – dice il trentunenne grigionese, ala dei Winnipeg Jets con cui ha totalizzato 34 punti (di cui 18 reti) nelle 77 partite disputate in stagione –. Cambiano però anche altre cose, come ad esempio i tiri da certe angolazioni, oppure i passaggi trasversali. Bisognerà prestarci attenzione: ci vogliono un paio di partite per riadattarsi, poi le cose funzioneranno a dovere».
Arrivato in Svizzera già sabato, El Niño ha avuto qualche giorno a disposizione per combattere il jet lag, anche se non ha avuto molto tempo per riposare. «Sono atterrato a Zurigo, dove ho dormito una notte con la mia ragazza prima di trasferirmi a Coira, per rendere visita a tutta la mia famiglia. Poi martedì sono ripartito alla volta di Praga, ed eccomi qui. Ho trovato un bel gruppo, di qualità, e l'ambiente è molto bello».
Anche se, con l'arrivo delle star Nhl, la squadra ha cambiato faccia. «Diciamo che noi che giochiamo in Nordamerica siamo caratterialmente un po’ tutti uguali, nel senso che lavoriamo molto duramente, e sul ghiaccio vogliamo essere un esempio per tutti, da veri leader. In questo gruppo, però, di leader ce ne sono parecchi: penso ad Haas, Scherwey, Genoni o Ambühl, tutta gente che è nel giro da lungo tempo, e che ha esperienza e leadership da vendere. Sta a noi tirare il carro, è questo il nostro compito».
Anche sul ghiaccio, dove Niederreiter esordirà quest'oggi in un terzetto completato da Andrighetto e Jäger. «No, non ho mai giocato con loro prima d'ora. È una novità, per tutti noi, ma dai primi due allenamenti direi che le cose vanno benissimo. Naturalmente però per sviluppare la chimica ci vorrà un po' di tempo, e oltre a giocare assieme sarà importante parlare molto tra di noi, mentre siamo in panchina».