Hockey

Il Friborgo torna avanti nella serie grazie a DiDomenico

I bianconeri non riescono a continuare sullo slancio dei successi in gara 3 e gara 4, una domenica decisa al 24' da un tiro in powerplay del canadese

In sintesi:
  • Alla Bcf Arena non bastano l'ottimo Schlegel e le iniziative di Joly
  • I ticinesi non riescono mai davvero cambiare passo e alla fine sono costretti alla resa
Schlegel dice no a un tentativo friborghese, sotto lo sguardo di Mirco Müller e di Mottet
(Keystone)
24 marzo 2024
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Il Lugano non riesce a proseguire sullo slancio dopo i due successi in gara 3 e 4 della serie con il Friborgo, che vince il quinto atto e torna in vantaggio nel quarto di finale (3-2) davanti ai novemila della Bcf Arena.

Non appena si comincia, il Friborgo prova subito a mettere la propria impronta su gara 5, e dopo venti secondi Schlegel è già costretto a effettuare il primo intervento, su conclusione di Diaz. Poi però l’incontro si fa subito spezzettato, e il Lugano risponde con due tentativi di Marco Müller e Zanetti, tuttavia i bianconeri rischiano grosso poco dopo sull’errore di Patry, che spiana al Friborgo la strada verso un pericoloso contropiede: Mottet non riesce a sfruttare l’occasione, ma sull’onda di quell’occasione in break, pur pasticciando i padroni di casa cominciano ad assediare i bianconeri nel loro terzo, e con Spunger fallisce di un niente il possibile vantaggio. La reazione ticinese è affidata a un doppio tentativo di Santeri Alatalo, che nell’inabituale ruolo di topscorer (infatti, grazie ai suoi quattro assist, in questi playoff il difensore numero 22 è il bianconero ad aver finora totalizzato più punti) s’improvvisa attaccante e prova a sorprendere due volte Berra, imitato un paio di minuti dopo da Marco Müller e poi, soprattutto, da un Joly che per una volta riesce a spingersi fin quasi davanti alla porta friborghese, con Thürkauf che manca l’impatto col puck sulla respinta del portiere. Insomma, più passano i minuti, più sono i bianconeri a farsi preferire, anche se a tre minuti e mezzo dalla fine un azzardo di Joly in uscita di terzo offensivo offre su un piatto d’argento una ghiotta opportunità a DiDomenico e De la Rose, ma quest’ultimo non riesce a pungere. Poi, a due minuti dalla prima pausa, subito dopo un’occasione capitata proprio a lui, Dave Sutter sgambetta involontariamente Marco Müller, offrendo al Lugano il primo powerplay di serata, che tuttavia Arcobello e compagni non riescono a sfruttare.

Il secondo tempo comincia con diversi svarioni, che danno subito vita ad alcune ghiotte occasioni su entrambi i fronti, ma quella più grossa di tutte è indubbiamente quella che capita sul conto di Lucas Walmark, che sorprende Mirco Müller alle spalle e si ritrova improvvisamente tutto solo davanti a Schlegel, salvato nell’occasione dal montante di destra della propria gabbia, prima che il topscorer dei padroni di casa venisse atterrato da Andersson: ed è proprio in quei due minuti con l’uomo in più, che DiDomenico trova il modo di segnare il gol del vantaggio, con una conclusione praticamente nel ‘sette’. Il Lugano prova subito a reagire provando a piazzarsi nel terzo avversario, ma è ancora soprattutto il Friborgo a rendersi minaccioso, con Schlegel costretto a superarsi per dire di no al tentativo di Marchon in contropiede. L’opportunità migliore per i bianconeri è sul conto della prima linea, con Joly che punta la porta ma senza successo, e poi Thürkauf costringe Berra a una deviazione d’istinto, sulla cui respinta non c’è nessuno in grado di insistere. Quindi, al dodicesimo arriva la seconda inferiorità numerica ticinese, con Patry che si fa buttar fuori ber bastone alto: per l’attento Schlegel – che è senz’altro il bianconero più in vista fin lì – ci sono un paio di brividi (in particolare sul tentativo avviato da Bertschy e Wallmark), ma il Lugano riesce a salvarsi. Sul fronte offensivo, invece, le iniziative più pericolose partono dal bastone di Thürkauf e Joly, ma Berra per il momento non è costretto a compiere interventi davvero straordinari.

La partita comunque resta apertissima, e al terzo minuto il Lugano avrebbe una buona occasione per pareggiare, dopo insistita azione del solito Joly, con Arcobello che conclude in backhand da due passi, ma Berra chiude per tempo i gambali. Tuttavia, il Lugano dà l’impressione di faticare nel riuscire a cambiare marcia, mentre il Friborgo può attingere alle molte imprecisioni ticinesi per costruire le sue occasioni da rete. Così Gianinazzi prova dare nuovi impulsi ridisegnando le linee offensive, piazzando Kempe in seconda, Patry in prima e Carr in terza. L'occasione più ghiotta di tutta capita all'53'02‘’, con Joly che arriva fin davanti a Berra ma, ostacolato, non riesce a chiudere come vorrebbe.

Così, alla fine a decidere tutto è un solo gol, quello firmato da DiDomenico. Ma naturalmente non è finita, e martedì sera si riprende da gara 6, stavolta sul ghiaccio della Cornèr Arena.

Friborgo - Lugano (0-0 1-0 0-0) 1-0
Rete:
23'42‘’ DiDomenico (Gunderson, Bertschy) 1-0.
Friborgo: Berra; Gunderson, Jecker; Sutter, Streule; Diaz, Borgman; Dufner; Sörensen, Wallmark, Mottet; Sprunger, Schmid, Bykov; Bertschy, De la Rose, DiDomenico; Marchon, Walser, Jörg; Etter.
Lugano: Schlegel; Andersson, Mirco Müller; Jesper Peltonen, Alatalo; Tennyson, Wolf; Guerra; Joly, Thürkauf, Carr; Fazzini, Arcobello, Verboon; Zanetti, Ruotsalainen, Marco Müller; Patry, Kempe, Canonica.
Arbitri: Tscherrig, Wiegand; Fuchs, Urfer.
Note: 9'095 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 2 x 2’ contro il Friborgo; 3 x 2’ contro il Lugano. Tiri: 28-29 (9-12, 11-10, 9-5). Friborgo senza Emmerton (infortunato), Grégoire, Seiler, Binias (in soprannumero); Lugano privo di Morini, Granlund, Quenneville, Walker (infortunati), Koskinen, LaLeggia (stranieri in soprannumero), Cormier, Gerber, Maxime Montandon, Arnaud Montando, Cjunskis e Hausheer (in soprannumero). Al 22'36‘’ palo colpito da Wallmark. Al 58'39‘’ timeout chiesto dal Lugano, che gioca senza portiere dal 58'24‘’ fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Chris DiDomenico e Matt Tennyson.