laR+ il dopopartita

‘Nulla da dire sull’impegno, su esecuzione e lucidità invece sì’

S’interrompe a quota sette la serie di successi filati dei biancoblù, sconfitti dal Servette. Cereda: ‘Abbiamo reso ai ginevrini la vita troppo facile’

Il coach ticinese è stato costretto a chiamare a raccolta i suoi dopo soli cinque minuti di gioco
(Ti-Press/Golay)
25 novembre 2023
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Ambrì – Prima o poi tutto finisce. Purtroppo per l’Ambrì, anche la serie di vittorie consecutive, che erano sette e tali rimangono, al termine di un venerdì sera diverso dal solito. O quantomeno diverso da quelli che l’hanno preceduto. Anche perché il Servette non è il Berna di una settimana prima. Quello semmai è l’Ambrì, che sin dalle prime battute dimostra di soffrire la pressione dei granata sul portatore del puck, al punto che ogni disco finisce per scottare: al primo vero tiro, dopo un errore di Kostner, Praplan segna l’1-0 al 2’59’’, imitato un paio di minuti dopo da Pouliot, dopo che lo stesso Praplan scippa Fohrler, sollevandogli il bastone.

Cereda capisce ben presto che le cose non vanno come vorrebbe, e dopo cinque minuti chiama a rapporto i suoi, giocando la carta del timeout. Ed effettivamente qualcosa in pista succede: difatti i biancoblù cominciano a farsi vedere sul fronte offensivo, con tre buone occasioni capitate prima sul bastone di De Luca, e poi su quelli di Virtanen e Heim. Poi, quando lo stesso De Luca, lanciato da Zwerger, segna il gol del 2-1 al diciottesimo – nonostante le proteste ginevrine per un presunto fuorigioco che invece non c’è –, l’impressione è che l’Ambrì sia sul punto di raddrizzare la serata. Ma è solo un’illusione. Nonostante si prodighino, e Cereda decida nuovamente di intervenire, rimodellando le linee in un paio d’occasioni fra il secondo e il terzo periodo, i leventinesi non riescono mai a cambiare marcia: qualche occasione c’è, come il palo di un De Luca che sa rendersi pericoloso, oppure il clamoroso contropiede di Formenton su gran servizio di Heed, ma l’impressione è che, sull’arco dei sessanta minuti, dinnanzi a un Ginevra che concede poco per non dire nulla, l’Ambrì non sia davvero in grado d’incidere. Neppure in superiorità numerica, nemmeno nei quattro minuti consecutivi con l’uomo in più per la bastonata di Winnik in faccia a Eggenberger. Anzi, semmai l’occasione più ghiotta, in contropiede, finisce sul conto di Alessio Bertaggia. «Non siamo riusciti a creare in powerplay, e avevamo bisogno come il pane di quel gol: è vero, le occasioni per rientrare in partita ci sarebbero state, e ciò ci avrebbe portato nuova energia, tuttavia direi che non abbiamo fatto abbastanza per vincere – spiega Diego Kostner, alla sua seconda uscita dopo la commozione cerebrale –. Direi che va abbastanza bene, ma è difficile prendere il ritmo: a Porrentruy forse è andata un po’ meglio, quel che mi manca è soprattutto la costanza».

All’Ambrì, invece, è mancata soprattutto la lucidità. «La lucidità e pure l’esecuzione – aggiunge Cereda –. Da questo punto di vista direi che abbiamo fatto male, mentre sul piano dell’impegno ho poco da rimproverare ai ragazzi. Ma non possiamo concedere regali: abbiamo reso la vita un po’ troppo facile al Servette, e stasera contro lo Zurigo dobbiamo correggere subito questi aspetti. Vale sia nel gioco con il disco, sia in quello senza disco, perché sappiamo bene che sulla carta quella dei Lions è la squadra più forte di tutte».

Anche se, in fondo, nell’unico precedente stagionale, a metà ottobre, sono stati proprio i biancoblù a imporsi. «Sappiamo di essere un po’ la loro bestia nera – dice, fiducioso, Rocco Pezzullo –, quindi stasera andremo là per i tre punti».

L’ANNOTAZIONE

La forza delle immagini

Mancano 2’42’’ alla fine del primo periodo, quando l’Ambrì – un po’ dal nulla, per dire il vero – trova il primo gol grazie all’insistenza di Zwerger: dopo aver perso un contrasto con Pouliot sulla blu del terzo offensivo, l’austriaco riesce ancora col pattino a toccare il disco in avanti, prima di servire il liberissimo De Luca per la rete dell’1-1. Lì per lì, quelli del Servette (e non solo loro) sono convinti che la rete sia da annullare, di conseguenza chiamano il coach’s challenge per verificare se ci fosse il fuorigioco. Le immagini, tuttavia, daranno loro torto: infatti, al momento del tocco di pattino Zwerger si trova ancora sulla blu, che in quel caso fa evidentemente parte della zona neutra (visto che è da lì che proviene il puck), quindi poco importa se De Luca si trovi già nel terzo offensivo: infatti, quando il numero 88 torna sui suoi passi per toccare col pattino la blu, annullando di fatto la posizione di offside, Zwerger non è teoricamente ancora in zona d’attacco non essendo ancora riuscito a toccare il puck, poi quando ci riesce De Luca s’è già riabilitato. Per la gioia sua, del pubblico e di una partita che resta aperta, almeno un po’.