Grazie a due reti di Dauphin ed Heim, alla distanza i biancoblù mettono sotto il Ginevra nello scontro diretto. ‘Ma dovremmo evitare i passaggi di troppo’
Ambrì – Nove partite. Nove partite senza lo straccio di una sola vittoria: dal lontano 2021 (lontano hockeisticamente parlando), l’ultima volta in cui la squadra di Luca Cereda era riuscita a metter sotto i ginevrini, quando ancora c’era la vecchia Valascia, ogni volta che Ambrì e Servette s’incrociavano bastava semplicemente guardare alle statistiche per azzardare come sarebbe andata a finire. Non stavolta, però. Nello scontro diretto che forse conta più di tutti quelli che l’hanno preceduto, visto che nell’occasione alla Gottardo Arena c’è in palio il settimo posto in classifica, nel giovedì in cui torna nel lineup capitan Daniele Grassi, pur se Luca Cereda per l’occasione è costretto a far senza Diego Kostner, dato per infortunato dopo essersi reso autore di un’ottima prova l’altra sera a Davos con la scoppiettante linea completata da Formenton e Pestoni. Linea che però – appunto – il coach biancoblù suo malgrado è costretto a smembrare, dirottando il canadese in prima con Spacek ed Eggenberger, siccome per l’occasione lo svedese Lilja viene sacrificato per permettere il ritorno tra i pali Juvonen. Ed è la prima volta in stagione che gli succede, siccome lo scandinavo delle trenta partite giocate fin lì dai biancoblù ne aveva saltata una sola, a Losanna, a fine ottobre, e soltanto perché era infortunato.
In una partita che stenta a decollare, caratterizzata dall’alternanza tra qualche buona occasione e lunghe fasi a centro ghiaccio, con sporadici sussulti che interrompono momenti di gioco ricchi di sbavature, delle due squadre è comunque l’Ambrì a farsi preferire. Soprattutto da quando, cammin facendo, dopo un primo tempo convincente solo nelle sue prime fasi, lo staff biancoblù decide di operare degli aggiustamenti nelle linee. Al tirar delle somme, indubbiamente sono i biancoblù a crearsi le occasioni più nitide, vanificate però in più di una circostanza da soluzioni un po’ troppo complicate, col senno del poi. «Il primo periodo non era andato così bene per noi, e lo sapevamo – racconta Dominic Zwerger –. Ci siamo detti che nel secondo avremmo dovuto aumentare il ritmo e giocare meglio. Diverso, invece, il discorso riguardo al terzo tempo, lì direi che è andata benissimo. Anche se a ben vedere è stata una partita molto equilibrata, con la sola differenza che alla fine abbiamo saputo sfruttare le nostre occasioni. Quel che è certo, però, è che in futuro dovremo dimostrare di essere più efficienti, evitando di fare quel passaggio di troppo. Ciò non toglie che abbiamo meritato il successo, lottando per quei tre punti: eravamo pronti a tutto».
A prevalere, alla fine saranno proprio la grande pazienza e l’abnegazione dimostrate dagli uomini di Luca Cereda. Perché i biancoblù non smetteranno mai di provarci, e dopo quarantasei minuti vedranno premiati quegli sforzi, appoggiandosi al quarto powerplay della serie. Pur se, a ben vedere, quando Dauphin trova infine il modo per mettere il primo disco alle spalle di Olkinuora, scatenando l’entusiasmo della Gottardo Arena, il penalizzato tra i ginevrini – lo svedese Vatanen – aveva già rimesso piede in pista da sei secondi. Quel gol, al 45’59”, avrebbe dovuto permettere ai ticinesi di creare il famoso ‘momentum’, invece un po’ a sorpresa più o meno subito sono gli uomini di Cadieux a prendere in mano la situazione, riuscendo – per la primissima volta, oltretutto – a schiacciare l’Ambrì nel terzo. Paradossalmente è quello il momento più delicato per Grassi e compagni, che dovranno stringere i denti a lungo, fino a 6’30” dal termine, quando André Heim decide di averne abbastanza e si lancia in un’insistita azione personale che sfocerà nel gol della sicurezza, il suo terzo da quand’è rientrato dal Nordamerica. «Abbiamo dato prova di grande pazienza – dice il venticinquenne centro bernese –, perché il Servette in difesa non è che abbia concesso molto: del resto, in classifica eravamo divisi da un solo punto, e né noi, né loro volevamo rischiare troppo. Adesso possiamo dire che è andato tutto bene: abbiamo vinto segnando due gol grazie al fatto che abbiamo dato prova di solidità in difesa, aiutati dall’ottimo lavoro di Juvonen tra i pali. E ora è chiaro che domani sera andiamo a Langnau per conquistare i tre punti». Non per nulla si dice che l’appetito vien mangiando. Specie dopo aver vinto tre delle ultime quattro uscite.