hockey

Joey non detta LaLeggia: ‘Uno si deve adattare’

Il canadese è difensore sinistro, ma è stato ingaggiato dal Lugano per giocare a destra. Domenichelli: ‘Per i professionisti di oggi non è una regola’

‘Ora la rosa è completa’
(Ti-Press/Gianinazzi)
22 giugno 2023
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Con il difensore quasi 31enne (compie gli anni sabato) Joey LaLeggia, ingaggiato per due stagioni, il Lugano ha completato il suo contingente straniero. Il canadese, nato a Burnaby (periferia est di Vancouver) come la leggenda Joe Sakic, Ryan Nugent-Hopkins, l’ex Ginevra e Berna Byron Ritchie o il nuovo acquisto del Kloten Tyler Morley, arriva dal campionato svedese, nel quale ha trascorso le ultime tre stagioni (131 gare giocate, 88 punti), la prima con il Rögle, la seconda (e i primi scampoli dell’ultima) con il Timra e poi la terza all’Hv71, realizzando 18 reti, primo tra i difensori della Shl.

In precedenza LaLeggia si è formato nei Penticton Vees in Bchl e poi all’Università di Denver in Ncaa. Le buone prestazioni gli sono valse nel 2012 il draft da parte degli Edmonton Oilers (al quinto turno, in 123esima posizione), tuttavia LaLeggia non è mai sceso sul ghiaccio in Nhl, limitandosi a vestire – con una buona media di 0,55 punti a partita – le maglie di Oklahoma City Barons, Bakersfield Condors e San Antonio Rampage in Ahl, lega nella quale conta 326 partite, venendo pure talvolta schierato come ala sinistra.

Sulle sue caratteristiche racconta qualcosa in più il Gm dei bianconeri Hnat Domenichelli: «Abbiamo ingaggiato Joey, guardando in giro per il mondo, abbiamo parlato con tante persone, tra cui Joey. C’è voluto un po’ di tempo perché annullasse il suo contratto in Svezia, che sarebbe durato ancora due anni, utilizzando la sua clausola. Nel campionato svedese ha dimostrato di essere un difensore solido e con un buon pattinaggio, pensiamo che possa fare bene anche in Svizzera».

LaLeggia tira di sinistro ed è il sesto difensore della rosa del Lugano (su otto) a farlo: non sono troppi?

«Al giorno d’oggi ogni professionista è in grado di giocare sia a destra, sia a sinistra – spiega Domenichelli –. Joey stesso è un esempio, visto che preferisce giocare a destra pur tirando di sinistro. È una cosa che fa ormai da diverse stagioni».

Le caratteristiche e il fisico (178 cm per 84 kg) sembrano ricordare Romain Loeffel…

«È un po’ presto per dirlo, di ogni nuovo acquisto potrò parlare più approfonditamente in conferenza stampa in agosto».

Le prime informazioni sul Lugano LaLeggia le ha probabilmente ottenute dai suoi ex compagni di squadra a Jönköping, Mikkel Boedker e Oliwer Kaski.

«Non so se hanno parlato con lui, in ogni caso il mondo è piccolo. Noi conosciamo i giocatori del campionato svedese e là conoscono i nostri. La presenza di Boedker e Kaski nella sua ex squadra è solo un caso».

In Svezia si era diffusa la voce secondo cui il Lugano avrebbe pagato una clausola rescissoria per accaparrarsi il difensore.

«No. Noi abbiamo parlato con lui e con il suo agente, e ci hanno spiegato della clausola. Potrà spiegare lui, quando arriverà in Ticino, come mai abbia voluto lasciare la Svezia. Noi discutiamo con i giocatori disponibili, non avremmo pagato per liberarlo, non so come si sia diffusa questa voce».

L’esperienza è indubbiamente un altro atout di LaLeggia.

«Per fare lo straniero in Svizzera una certa esperienza ci vuole».

Sette stranieri arruolati, tre portieri, otto difensori e sedici attaccanti sotto contratto: la rosa per la prossima stagione sembra ormai pronta.

«Sì, per il momento la rosa è completa».

I sette stranieri sono tre canadesi (oltre a LaLeggia, Joly e Carr), tre finlandesi (Koskinen, Granlund e Ruotsalainen) e uno statunitense (Arcobello): c’è una strategia dietro o si tratta di un caso?

«Direi che è un caso. La nazionalità degli stranieri non ci interessa, guardiamo alle persone e alle loro capacità».

Una conferma di Klok, invece, era stata considerata?

«No. Klok ci ha onestamente detto di aver ricevuto un’offerta molto alta dalla Khl, con la quale non potevamo competere, quindi lo abbiamo dovuto salutare».