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L’Ambrì doma i Leoni. ‘Volevamo pulizia, ci siamo riusciti’

Spacek e Chlapik regalano due punti preziosi ai biancoblù, in una sfida che si anima nel terzo tempo. Negli spogliatoi anzitempo Heim e Kneubuehler

Cereda: ‘Mi preoccupa di più la botta subita da Heim’
(Keystone)
5 febbraio 2023
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Zurigo – Ci ha messo quasi due tempi per decollare, ma poi il match si è concluso con i fuochi d’artificio. E tutto questo in favore degli ospiti. Alla fine la vittoria biancoblù dopo il supplementare è il risultato più giusto per quanto visto sul ghiaccio. Questo risultato è anche sinonimo di sesta serata consecutiva a punti, mantenendo vivissima la lotta per l’accesso ai preplayoff.

Durante i primi venti minuti, malgrado non si siano viste azioni particolarmente degne di nota, è comunque l’Ambrì ad aver dato l’impressione migliore, con un vantaggio che sarebbe stato meritato. Tuttavia le conclusioni dei vari Chlapik (due volte) Kneubuehler e Isacco Dotti non hanno portato frutti. Ci è quindi voluta l’occasionissima, sbagliata, da Simon Bodenmann attorno a metà dei tempi regolamentari per risvegliare i Lions. Nei minuti successivi si è quindi visto più Zurigo, senza però trovare la via della rete. L’iniziativa locale è poi stata fermata da una serie di penalità, che hanno permesso agli ospiti di giocare per quasi un minuto in doppia superiorità numerica e per più di tre in 5 contro 4. In powerplay i leventinesi hanno però pasticciato assai, arrivando alla conclusione solamente con Heed e poi con Bürgler.

Ecco quindi che gli ultimi 25 minuti o poco meno sono risultati decisivi. Le emozioni hanno avuto picchi e impennate. Dapprima la rete di Leone ha scosso gli ospiti, che hanno impiegato qualche cambio per riprendersi. Per poi continuare come fatto in precedenza, facendosi preferire allo Zsc. La rete del casco giallo Spacek, meritatissima, è dunque stata una sorta di liberazione. Gli ultimi minuti avrebbero poi potuto anche portare alla vittoria piena, se solo quella bellissima deviazione di Trisconi (l’appoggio era di Burren) oppure la conclusione di Bürgler si fossero insaccate. Poco male, perché anche oltre il sessantesimo l’Ambrì ha avuto almeno tre chiare occasioni da rete per i vari Heim, Chlapik e ancora Bürgler. Ecco quindi che il punto di Texier sarebbe stata una gran beffa. Grazie al coach’s challenge, e di nuovo a Chlapik, tutto si è poi risolto nel migliore dei modi.

‘Come sulle montagne russe’

«In una situazione del genere si prova a giocarsi il tutto e per tutto, ecco perché è stato chiamato il challenge – sono le prime parole di Zaccheo Dotti –. Visto dalla nostra prospettiva ci sono sembrate due decisioni corrette, ma è chiaro che siamo di parte (ride, ndr)». La difesa biancoblù ha mostrato una buona compattezza e l’unica rete è arrivata sull’unica indecisione concessa. «Abbiamo applicato il nostro ‘gameplan’ – continua il numero 27 –. Volevamo giocare puliti e chiusi in modo da lasciare poche possibilità all’avversario e l’abbiamo fatto: la loro rete è arrivata su un disco saltellante, certi episodi a volte si risolvono in tuo favore, altre volte no».

L’unica nota dolente riguarda la perdita di Kneubuehler già nel primo tempo e quella di Heim durante il supplementare, dopo uno scontro con Bürgler. «Non ho informazioni in più – ammette Luca Cereda – ma in questo senso la pausa arriva al momento giusto. Tuttavia posso dire di essere più preoccupato per la botta subita da Heim che non quella di Kneubuehler».

L’annotazione

È finita. Anzi no

Mancano circa 47 secondi alla fine del supplementare. Alexandre Texier insacca quella che sarebbe la rete della vittoria per i Lions, la Swiss Life Arena esplode di gioia e tutti i giocatori entrano sul ghiaccio per la premiazione. Ma fermi tutti! La panchina biancoblù gioca la carta del coach’s challenge e obbliga gli arbitri a rivedere l’azione per una possibile ostruzione (la regola è ormai stranota) su Juvonen. E la mossa paga: rete annullata e si ritorna in pista per gli ultimi secondi. Con buona pace degli addetti alla pista, che avevano già srotolato sul ghiaccio il tappeto rosso per la premiazione dei migliori in pista. Ma non è tutto: pochi secondi più tardi Chlapik trova la rete della vittoria ospite, ma il tecnico dello Zurigo Marc Crawford (fatto abbastanza scontato viste le premesse) chiama a sua volta il coach’s challenge. La coppia di arbitri principali si prende tutto il suo tempo per decidere, ma stavolta il gol è valido. Anche se gli inservienti, imparata la lezione, aspettano fino alla convalida del gol da parte degli arbitri, prima di rimettere mano al tappeto.