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L’affare lo fanno gli Orsi. ‘Sono loro ad aver vinto i duelli’

Nella sera del debutto di Rüfenacht, che si fa subito notare, l’Ambrì è costretto alla resa. ‘Chissà, se Kneubuehler avesse segnato in shorthand...’

La gioia di Colton Sceviour: è l’1-0 ospite al 6’35’’
15 febbraio 2023
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Ambrì – Il sorriso, stavolta, ce l’hanno quelli del Berna. Che tornano a casa con tre punti pesanti (ma meritati) in un martedì che parte a tutta, siccome nel primo tempo gli uomini di Cereda e quelli di Söderholm fanno le prove generali un po’ su tutto. Perché è partita vera, sin da subito: energia, ritmo, intensità e reti. Addirittura quattro in nemmeno un quarto d’ora, con il Berna che le sue due le ottiene sfruttando le due penalità di cui beneficia nei primi dodici minuti: la prima per una trattenuta, la seconda per un (nuovo) cambio scorretto. Col senno del poi, è un chiaro segnale che l’Ambrì dovrebbe stare alla larga dalla panchina dei cattivi, avvertimento che però i biancoblù non coglieranno. Anche perché, lo si potrà evincere da ciò che succederà negli ultimi 40 minuti del match, sono proprio i ticinesi a dare l’impressione di sentire maggiormente l’importanza della sfida. Mentre, oltretutto, la linea di Spacek e Chlapik non riesce a essere dominante come in altre occasioni. Così, sul finire di un secondo periodo in cui il Berna si mette a spingere ancor più, cosa che ai ticinesi non riesce, il tecnico leventinese decide d’invertire le posizioni di Pestoni e Hofer, ma la sostanza non muta.

Gli Orsi, invece, sistematicamente anziché andare al tiro piazzano dischi perfidi davanti all’incolpevole Juvonen (tanto per essere chiari, deviazioni volanti come quelle che portano allo 0-1 di Sceviour e al 2-3 di Moser sarebbero imparabili per chiunque), e trascinati dalla visione di gioco di un Kahun che è sempre lì dove dovrebbe essere, in quattro minuti si portano dal 2-2 fin sul 4-2. Quei due gol di vantaggio li gestiranno poi in maniera esemplare, occupando benissimo la zona neutra in attesa delle iniziative di un Ambrì che avrebbe bisogno di restare nel terzo con maggior continuità, nella speranza di avere più dischi giocabili che, però, in verità non ci sono.

«Fino a metà partita eravamo perfettamente in gioco, ed è chiaro che quel contropiede di Kneubuehler poteva cambiare volto alla serata» dice Isacco Dotti, alludendo all’occasione avuta dal numero 11 durante l’inferiorità numerica per la penalità fischiata a Dufey al 26’13", ma Wüthrich esce vincitore dal duello. «In generale, però – aggiunge – il Berna ha vinto più battaglie di noi, e le battaglie sono le specchio di quell’aggressività che serve per segnare al momento giusto».

Difficoltà o no, l’Ambrì non molla. E al 46’14", con largo anticipo, Luca Cereda decide di giocare la carta del timeout. «Luca – spiega Dotti – ci chiedeva di far uscire il disco dal terzo più velocemente, e attaccare maggiormente il loro portiere per mettere più pressione». Invano, però.

«Alla fine del secondo periodo, quand’eravamo sotto 4-2 non abbiamo saputo trovare la risposta per cambiare il corso delle cose – sono invece le prime parole di Thomas Rüfenacht, nella sera del debutto contro la sua ex squadra. «È vero, esordire contro il Berna è stato qualcosa di speciale, ma ciò che più conta per me è che sono di nuovo qua, dopo un lungo periodo senza partite in cui mi sono però sempre allenato bene. Ammetto che per me l’intensità è molto alta, così ho cercato di fare le cose nel modo più semplice possibile, tenendo alto il livello di energia. Però è davvero un peccato aver perso questa partita, perché il nostro obiettivo sono i preplayoff, e sappiamo che non c’è molto tempo da perdere».

L’ANNOTAZIONE

Il sollievo dei numeri primi

Eccolo, finalmente. Dopo tanto parlare, e quasi due anni senza competizione, Thomas Rüfenacht mette piede in pista con addosso la maglia dell’Ambrì, meritato premio (lo dicono i numeri, i primi almeno) dopo il travagliato provino a sorpresa vecchio ormai di tre settimane. Ex attaccante del Berna, neanche a farlo apposta, contro gli Orsi ‘Rüfi’ mette per la prima volta piede in pista al 2’24", e trenta secondi dopo dispensa già il primo check alla balaustra, ai danni del suo omologo della quarta linea ospite, Benjamin Baumgartner. Ciò che più conta, però, è che non passano neppure dieci minuti (9’38", per la precisione) e l’ormai trentasettenne attaccante è già riuscito a collezionare il primo punto in biancoblù: suo, infatti, è l’ingaggio vinto nel terzo offensivo, per l’illuminante taglio di Grassi che serve a Heed il disco dell’1-1. Soltanto al quinto ingaggio della serie (al 28’27") Rüfenacht perderà il suo primo duello, e in quell’occasione con un gran tiro Scherwey stamperà il puck sulla traversa. Alla fine, nella sua prima serata in biancoblù il numero 81 rimarrà in pista per 10 minuti e 40 secondi effettivi, chiudendo con un bilancio di +2. Infatti, entrambe le reti l’Ambrì le deve proprio alla sua linea.