Dopo un’altra battaglia, i bianconeri condannano alle vacanze il Servette. A decidere tutto un gol del difensore numero 22 al 2’27’’ del supplementare
Il Lugano fa il passo che gli mancava e si mette in tasca il biglietto per i playoff. Al termine di un‘altra grande battaglia dopo quella di venerdì in gara 1 alle Vernets, con le due squadre che si ripresentano in pista con i medesimi effettivi. La prima vera difficoltà per gli uomini di McSorley arriva al 2’18’’, quando Wolf spedisce involontariamente il puck in tribuna costringendo i suoi a restare sul ghiaccio in quattro per due minuti: Tömmernes e compagni impegnano seriamente Schlegel un paio di volte, ma il Lugano riesce a resistere. In pista le due squadre lottano su ogni disco, e almeno in avvio la partita sembra meno nervosa rispetto a quella dell‘altra sera. Oltre che davvero appassionante, con le azioni che si fanno sempre più pericolose, senza però che i due portieri debbano già compiere miracoli. Sul fronte bianconero, l’occasione più ghiotta capita sul bastone di Alatalo, all’ottavo, dopo un gran lavoro di Daniel Carr dietro la gabbia, ma Descloux chiude l’angolo al momento giusto. Il Lugano prova a prendere in mano le operazioni, e le sue manovre si fanno sempre più pericolose. Il primo momento di (relativa) tensione arriva al 13’17’’, quando Herburger e Maurer vengono alle mani davanti alla porta, ma è soltanto una scaramuccia. Ma inaugura comunque i bisticci in pista, con Abdelkader che ne dice quattro a Jooris prima e a Le Coultre poi. In ogni caso il Lugano passa più tempo nel terzo del Servette che non il contrario, e a 3’48’’ dalla prima pausa i suoi sforzi vengono premiati: tiro dalla distanza di Riva, Descloux si oppone ma Abdelkader si fa trovare al posto giusto e insacca sulla respinta con un tocco al volo. Gli ospiti provano subito a reagire, e nell’ultimo minuto approfittano anche di una leggerezza dei cinque bianconeri in pista, che si fanno trovare troppo sbilanciati, ma il contropiede ginevrino, a tre contro uno, non va a buon fine, perché Rod manca l’impatto col disco, finché lo sfinito Prince riesce a consegnare il disco a Schlegel.
Rientrato in pista dalla pausa senza il suo leader, l‘Mvp della regular season Henrik Tömmernes (il quale non si vedeva più in pista dal quattordicesimo, ma in verità aveva giocato soli 3‘15’’ durante tutto il primo tempo), il Ginevra perviene subito al pareggio. Al 22’14’’, al termine di un azione che fa discutere, con Fazzini che rimane a terra dietro la porta di Descloux, e sulla prosecuzione dell‘offensiva Völlmin indovina un tocco micidiale di backhand, che non lascia scampo a Descloux. Il pubblico è tutto in piedi e manifesta la sua disapprovazione. La partita, a quel punto, s’infiamma: al 23’14’’ dopo un’azione concitata davanti al portiere ospite gli animi in pista si surriscaldano di nuovo, e in pista tornano a piovere oggetti. In un simile contesto Richard e il Ginevra ci sguazzano, mentre il Lugano deve evitare di cadere nelle provocazioni. I bianconeri provano a rimettersi all’opera, e Prince semina il panico nella retrovia ospite. Poi ci provano Herburger, Bertaggia e soprattutto Loeffel, ma il risultato non cambia. La partita è vibrante e spettacolare, e l’euforia cresce ancora al 27’42’’, quando Jooris si fa spedire fuori per aggancio. Poi, però, succede l‘impensabile: proprio mentre si trovano sul ghiaccio in 5 contro 4, i bianconeri si fanno trovare totalmente (e incomprensibilmente) impreparati su un disco finito a fondopista, mentre il Ginevra sfrutta abilmente l’occasione di avere la panchina vicina all’azione e spedisce Winnik in pista creando un soprannumero, con il povero Loeffel che può soltando guardare capitan Rod firmare l’inatteso vantaggio al 28’47’’. Improvvisamente, sulla Cornèr Arena cala il silenzio. Fortuna che neppure un minuto dopo, al 29’33’’, lanciato a centropista da Abdelkader, Calvin Thürkauf entra nel terzo difensivo del Ginevra e indovina un tiro imparabile, che fa secco Descloux facendo riesplodere l‘entusiasmo. Ma qualche secondo dopo, quando Völlmin si becca due minuti per sgambetto, il powerplay bianconero rischia di combinarne un’altra: passaggio intercettato in uscita dal terzo, e i sei uomini in pista, a cominciare da Schlegel, sono costretti agli straordinari per rimediare al contropiede lanciato da Jooris. Superato il brivido i bianconeri insistono, e a quattro minuti abbondanti dalla seconda pausa hanno una nuova, ghiotta occasione: triangolazione Arcobello, Prince, Fazzini nello ’slot’, ma il numero 17 si fa anticipare all’ultimo da Richard. Quindi ci prova anche Morini su assist i Bertaggia, ma il puck finisce a lato di un soffio. E il secondo tempo, durato da solo la bellezza di cinquanta minuti, va agli archivi sul punteggio di 2-2.
Già appassionante di suo, nel terzo periodo la sfida si fa ancora più incerta. Per il Lugano, tuttavia, il tempo si apre con un grosso pericolo, quando Rod s‘infila tra quattro bianconeri e ha sul bastone l‘occasione per il terzo gol granata, ma il suo tiro da ottima posizione fallisce il bersaglio. Poi, al sesto minuto, Schlegel deve tirar fuori tutta la sua classe per fermare lo spunto di Moy, dopo un clamoroso scivolone di Loeffel. Quelle occasioni, i ginevrini finiscono per rimpiangerle al 46’56’’, quando il Lugano trova il modo per tornare in vantaggio: Carr prova ad aggredire la porta, ma anche se il suo tentativo non riesce, sull’arrivo di Abdelkader il puck finisce a un Elia Riva sganciatosi dalle retrovie, e che segna un gol pesantissimo al 46’56’’. Le emozioni, però, non finiscono lì: Abdelkader scodella un disco a centro pista, con Arcobello che salta in velocità Jacquemet e poi serve un disco d’oro a Fazzini, su cui Descloux riesce però a compiere un miracolo. Miracolo che, invece, non riesce a 7 minuti dalla fine a Niklas Schlegel: il ballonzolante, velenosissimo disco sporcato da Maurer davanti al portiere bianconero si trasforma in una saponetta, e il fischiatissimo Richard è il più lesto ad accorgersene, firmando il nuovo pareggio al 52‘53’’. Un colpo durissimo per i bianconeri, che si aspettavano un epilogo di partita ben diverso. E invece il finale è semplicemente clamoroso: con il Lugano che si butta tutto in avanti negli ultimi istanti, e con lo scatenato (e in quel caso sfortunatissimo) Elia Riva che colpisce la traversa a 2 secondi e 8 decimi dal sessantesimo...
Così, alla fine a decidere tutto sono i supplementari, dove non esistono appelli né seconde occasioni. E dove, al 62‘17’’, Santeri Alatalo esplode una bordata dalla blu che lascia di sasso Gauthier Deslcoux. Mentre la Cornèr Arena esplode, e il Servette va in vacanza.
Lugano - Ginevra Servette (1-0 1-2 1-1 1-0) d.s. 4-3
Reti: 16’12’’ Abdelkader (Riva) 1-0. 22’14’’ Völlmin (Miranda) 1-1. 28’47’’ Rod (Winnik/esp. Jooris!) 1-2. 29’33’’ Thürkauf (Abdelkader, Carr) 2-2. 46’56’’ Riva (Abdelkader) 3-2. 52’53’’ Richard (Maurer, Rod) 3-3. 62’27’’ Alatalo (Arcobello) 4-3.
Lugano: Schlegel; Wolf, Loeffel; Chiesa, Guerra; Alatalo, Riva; Carr, Thürkauf, Abdelkader; Morini, Herburger, Bertaggia; Fazzini, Arcobello, Prince; Stoffel, Tschumi, Vedova.
Ginevra Servette: Descloux; Karrer, Tömmernes, Maurer, Vatanen; Jacquemet, Le Coultre; Völlmin; Rod, Richard, Vermin; Jooris, Filppula, Winnik; Moy, Pouliot, Miranda; Antonietti, Berthon, Smirnovs.
Arbitri: Stolc (Sln), Borga; Obwegeser, Cattaneo.
Note: 5’827 spettatori. Penalità: 1 x 2’ contro il Lugano; 2 x 2’ contro il Ginevra Servette. Tiri in porta: 37-41 (8-9, 15-13, 10-15, 3-4). Lugano privo di Josephs, Müller, Walker (infortunati), Herren, Markkanen, Irving e Boedker (tutti in soprannumero); Servette senza Tanner, Patry, Charlin (infortunati), Vouillamoz, Mercier, Shiyanov, Cavalleri e Smons (tutti in soprannumero). Ginevra Servette dal 13’ senza Tömmernes. Al 59’57’’ traversa colpita da Riva. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Calvin Thürkauf e Noah Rod.