Il canadese Troy Josephs è tornato alla Cornèr Arena. ‘Ma con l'intenzione di restare a Lugano a lungo, stavolta’
Aveva ricominciato da dove aveva finito Troy Josephs, autore di due punti (entrambi assist: erano un gol e un assist nella sua ultima partita della scorsa stagione) nella prima amichevole stagionale del Lugano, vinta martedì scorso a Biasca per 8-1 sui Ticino Rockets. Una differenza però c’è, ed è che dopo la parentesi alla Cornèr Arena della passata stagione – dove era approdato con la licenza B dopo che il suo Visp era stato eliminato dalla corsa ai playoff di Swiss League –, ora Josephs è un giocatore dello scacchiere bianconero a tutti gli effetti, con tanto di contratto sino a fine campionato. Si spiega dunque praticamente da sé l’ampio sorriso (finalmente libero da mascherine) che illumina il volto del ventisettenne canadese: «Quella con i Rockets era la nostra prima partita assieme, mentre i nostri avversari avevano già un match nelle gambe: all’inizio loro avevano più ritmo, ma col passare dei minuti è diventato tutto più semplice, pure a livello d’intesa con i compagni di linea Raphael Herburger e Mikkel Boedker. Anche se naturalmente dobbiamo ancora lavorare su numerosi aspetti». In Riviera, tra l’altro, Josephs aveva segnato il ‘game winning goal’ in gara 2 della sfida pre-playoff con i Razzi di Eric Landry (1-4 il risultato finale), decretando così la fine dell’avventura rossoblù e promuovendo il suo Visp ai quarti, dove i vallesani subirono poi la legge di un Ajoie che, com’è noto, arrivò fino alla promozione in National League.
Quella, però, è musica del passato. Infatti, dopo il ‘mordi e fuggi’ della passata stagione, ora che sei tornato a Lugano l’hai fatto con la ferma intenzione di restarci, almeno per un’intera stagione, in uno spogliatoio in cui hai ritrovato parecchi volti noti: «Sono felicissimo di avere avuto la possibilità di tornare a Lugano e ritrovare questo spogliatoio; è bellissimo. Sono persuaso che qui potranno accadere tante belle cose. Il gruppo adesso è al completo, e stiamo ancora approfondendo la nostra conoscenza, ma ho già capito che abbiamo una buona squadra, formata da un bel gruppo di ragazzi, per cui non vedo l’ora d’iniziare la stagione; sono veramente eccitato dalla prospettiva. L’obiettivo stagionale? Sicuramente puntare al titolo: penso che già la scorsa stagione la squadra avesse le carte in regola per centrare il successo, anche se poi alla realtà dei fatti le cose sono andate ben diversamente».
Quali sono, invece, gli obiettivi individuali? «Personalmente voglio essere d’aiuto alla squadra per vincere e chiaramente punto a guadagnarmi la possibilità di strappare un nuovo contratto, dunque rimanere a Lugano. Sono però dell’opinione che il successo individuale sia una conseguenza di quello collettivo, per cui è su quest’ultimo che mi dovrò concentrare e lavorare».
Rispetto alla scorsa stagione dovrete comunque abituarvi a un nuovo sistema, con Chris McSorley in qualità di direttore d’orchestra. La prima impressione? «Direi l’eterogeneità del gruppo che lo staff tecnico ha saputo creare: c’è un gran numero di giovani, i quali sono affiancati da diversa gente che ha grande esperienza. E sono veramente felice di farne parte».
Tra un’amichevole e un allenamento e l’altro, in queste settimane Troy Josephs ha già avuto la possibilità di andare alla scoperta del Ticino: «Questo è veramente un posto stupendo, con tanti bei luoghi, bei boschi e bei laghi come quello di Lugano. Insomma è fantastico, non potrei desiderare di giocare in una località più bella di questa».
Anche se nel weekend Josephs ha potuto rituffarsi per un attimo nel suo passato, in quell’amichevole persa ai rigori sul ghiaccio della Lonza Arena, con un Linus Klasen subito protagonista con la maglia del Visp. «Devo ammettere che in Vallese ho trascorso due belle stagioni, circondato da ottimi compagni. Quindi sì, mi ha fatto molto piacere tornare e poterci giocare contro».
Nato il 9 maggio 1994 a Whitby (Ontario, Canada), Troy Josephs è alto 1m 85 e pesa 83 kg. Centro di ruolo, è stato draftato dai Pittsburgh Penguins nel 2013 al settimo turno, come 209esima scelta assoluta. In seguito si è trasferito negli Stati Uniti per giocare nell’Ncaa per l’Università di Clarkson. Ha poi militato per tre stagioni nei farmteam dei Penguins, i Wilkes-Barre/Scranton Penguins in Ahl e i Wheeling Nailers in Echl.
Nel 2019 si è trasferito per il finale di stagione in Norvegia allo Storhamar e da lì a Visp, dove ha giocato le due stagioni successive. A Lugano – dove l’anno scorso ha disputato sette partite, collezionando un bottino di tre gol e altrettanti assist – ha firmato un contratto di una stagione, con opzione per la successiva.