Torna Cervenka, e per la terza volta di fila il Rapperswil mette sotto i bianconeri: ora nella loro serie dei quarti non hanno più diritto all'errore
È ancora il Rapperswil a uscire dal ghiaccio con il sorriso. Per la terza volta di fila. Al termine di un delicato atto quarto della serie dei quarti con il Lugano di Serge Pelletier. Che non cambia gli uomini in pista, ma stavolta modifica in sostanza tre linee su quattro, promuovendo Bertaggia in prima con Arcobello e Boedker, mentre Bürgler scende in seconda e Walker è tredicesimo attaccante, con Zangger che va ad affiancarsi a Morini e Sannitz. La novità di giornata più grande, però, è sul fronte sangallese, con Jeff Tomlinson che può tornare a contare sul suo regista, Roman Cervenka. E la presenza del ceco si fa immediatamente sentire, e alla prima vera conclusione il 'Rappi' è già in vantaggio: appoggio di Cervenka sulla porta e deviazione imparabile di Clark. Per i bianconeri, insomma, peggior inizio non potrebbe esserci. E la squadra di Pelletier accusa il colpo. Tanto che per vedere le prime offensive ospiti bisogna attendere il nono minuto, quando Moses finisce sulla panchina dei puniti: prima Lajunen, poi Morini non riescono però a pungere. Ciò che, invece, sanno fare benissimo quelli del Rapperswil. I quali riescono ad andare alla pausa addirittura in vantaggio di due gol, dopo un'azione di Rowe che sembrava destinata a non avere alcuna velleità e che, invece, il taglio dell'americano libera Eggenberger a due passi da uno Schlegel che nulla può.
A quel punto, Tomlinson non può che essere soddisfatto. Perché due gol di vantaggio sono comunque un buon cuscinetto, ma soprattutto perché la sua squadra sul ghiaccio è di una disciplina quasi estrema e praticamente non sbaglia un disco, mettendo così ancor più in difficoltà un Lugano che, di suo, non riesce a trovare gli argomenti per smuovere i sangallesi dalle loro certezze. Poi, però, dopo un secondo tempo senza reti, a rianimare la serata (e il Lugano?) ci pensa Giovanni Morini. O meglio: ci pensa il difensore sangallese Fabian Maier, il cui appoggio nel vuoto si trasforma nel migliore degli spunti per Romain Loeffel, che al 46'18'' entra nel terzo e scarica il puck all'attaccante numero 23, che trova infine il modo di battere Nyffeler. A quel punto, naturalmente, in pista il clima cambia: il Lugano dà l'impressione di crederci fino in fondo, e al 50'35'' solo la traversa nega a Bertaggia la gioia del gol. Poi i bianconeri possono beneficiare di 2' con l'uomo in più per una penalità inflitta a Egli, per sgambetto, ma nonostante un paio di buone occasioni il risultato non cambia. Il Rappi, però, adesso è sotto pressione: Herburger, Boedker e Loeffel. Ma non basta. Neppure l'assalto finale, a gabbia sguarnita. Anzi, a un secondo dalla fine i padroni di casa segnano anche il 3-1 a porta vuota. E adesso sono sul 3-1 nella serie. Mentre il Lugano è con le spalle al muro.
Rapperswil - Lugano (2-0 0-0 1-1) 3-1
Reti: 1'05'' Clark (Cervenka) 1-0. 17'32'' Eggenberger (Rowe, Vukovic) 2-0. 46'18'' Morini (Loeffel) 2-1. 59'59'' Eggenberger (Lehmann/a porta vuota) 3-1
Rapperswil: Nyffeler; Jelovac, Vukovic; Maier, Sataric; Profico, Egli; Dufner, Randegger; Eggenberger, Rowe, Lehmann; Schweri, Cervenka, Clark; Loosli, Wick, Moses; Forrer, Ness, Wetter.
Lugano: Schlegel; Loeffel, Riva; Heed, Wellinger; Chiesa, Wolf; Nodari; Bürgler, Lajunen, Suri; Boedker, Arcobello, Bertaggia; Fazzini, Herburger, Lammer; Zangger, Sannitz, Morini; Walker.
Arbitri: Stricker, Stolc (A); Altmann, Wolf.
Note: 50 spettatori. Penalità: 3 x 2' + 1 x 10' (Randegger) contro il Rapperswil; 4 x 2' contro il Lugano. Tiri: 21-35 (12-11, 3-11, 7-12). Rapperswil senza Payr, Dünner, Lhotak (infortunati), Rüegger, Rehak e Scheidegger (in soprannumero); Lugano privo di Traber (convalescente), Haussener, Josephs, Brennan, Antonietti, Vedova e Romanenghi (tutti in soprannumero). Pali: 23'41'' Dufner. 50'35'' Bertaggia (traversa). Al 57'49'' timeout chiesto dal Lugano, che gioca senza portiere fino al 58'34'' e poi 59'00'' al 59'28'' e dal 59'40'' al 59'59''. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Andrew Rowe e Giovanni Morini.