Vittoria numero otto per il Lugano di Serge Pelletier, che mette sotto anche il Friborgo. Al prolungamento, con un tocco dell'immancabile difensore svedese
Il venerdì, stavolta, frutta due punti. Ad un Lugano che appena mette piede in pista si lancia subito all'attacco, in un avvio di partita a dir poco arrembante: tanto che nei primi trenta secondi i bianconeri si creano subito due gran belle occasioni per passare, con Bertaggia prima e Lajunen poi, e il festival offensivo prosegue per parecchi minuti, in cui le chance migliori capitano a Herburger (per ben tre volte) e Sannitz. Poi, però, si fa vedere il Friborgo, che comincia a mettere il maggior numero di dischi possibili sulla porta di Schlegel. Finché, all'inizio dell'ultimo minuto, sul capovolgimento di fronte dopo il clamoroso palo di un al solito effervescente Bertaggia, gli ospiti si portano in vantaggio: a poco più di quaranta secondi dalla sirena Schlegel riesce a intercettare il polsino di Bykov, ma poi perde di vista il disco che gli sfugge vicino al gambale, e l'accorrente Desharnais completa l'opera.
Il pareggio, però, non impiega molto ad arrivare: il generoso Herburger, che non segnava da più di un mese, al 24'36'' sfrutta uno sgambetto fischiato a Jobin per riaprire la partita, anche se Connor Hughes (preferito per l'occasione da Dubé a Reto Berra) si fa trovare in netto ritardo all'appuntamento con la parata. Il Friborgo, però, non si dà per vinto, e poco dopo metà partita si riporta avanti grazie a Mottet, il cui tocco al volo incrociato in verità è destinato ad attraversare l'area di porta, ma il povero Schlegel in tuffo non può evitare di portarsi il disco in porta. E non è finita lì: su una nuova penalità ospite (per un banale scambio corretto) il Lugano trova il modo di trovare il pareggio ancor prima della seconda pausa, con Arcobello che sorprende tra le gambe Hughes, il quale chiude troppo tardi il varco tra i gambali.
Nel terzo tempo il Lugano prova subito a mettere pressione nel terzo difensivo ospite. Il Friborgo è costretto soprattutto a difendersi, ma nonostante tutta la buona volonta dei bianconeri il risultato non si sblocca. E nel finale, addirittura, Walser va vicino al gol beffa, ma il tiro dell'attaccante numero 23 finisce sulla traversa della porta di Schlegel. Così la decisione è rinviata al prolungamento, dove decide tutto ancora – incredibile ma vero – decide tutto il solito Tim Heed. A 0,1 secondi dalla fine...
Lugano - Friborgo (0-1 2-1 0-0 1-0) d.p. 3-2
Reti: 19'19'' Desharnais (Bykov, Mottet) 0-1. 24'36'' Herburger (Bürgler/esp. Jobin) 1-1. 31'39'' Mottet 1-2. 39'10'' Arcobello (Heed, Haussener/esp. Sprunger per la panchina) 2-2. 64'59'' Heed (Fazzini) 3-2
Lugano: Schlegel; Heed, Wellinger; Loeffel, Chiesa; Nodari, Wolf; Antonietti; Fazzini, Lajunen, Bertaggia; Boedker, Arcobello, Haussener; Bürgler, Herburger, Suri; Zangger, Sannitz, Lammer; Walker.
Friborgo: Hughes; Sutter, Furrer; Gunderson, Chavaillaz; Jecker, Kamerzin; Abplanalp; Bykov, Desharnais, Mottet; DiDomenico, Schmid, Sprunger; Herren, Walser, Jörg; Jobin, Marchon, Bougro.
Arbitri: Stricker, Borga; Fuchs, Steenstra (Can).
Note: partita a porte chiuse. Penalità: 2 x 2' contro il Lugano; 4 x 2' contro il Friborgo. Tiri: 32-37 (7-16, 11-13, 8-5, 6-4). Lugano privo di Morini, Riva (entrambi infortunati), Traber, Vedova, Romanenghi e Matewa (Ticino Rockets); Friborgo senza Stalberg, Brodin e Rossi (tutti infortunati). Pali: 19'10'' Bertaggia, 37'45'' Walser. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Raphael Herburger e Chris DiDomenico.