All'Ambrì non sono bastati i passi avanti rispetto a martedì. 'In powerplay o a 5 contro 5 le reti devono arrivare', spiega il difensore biancoblù
Ancora Losanna. Ancora per tre reti a due, tutte firmate da Malgin e Bertschy, com'era già successo martedì alla Valascia. «Sono veloci e tecnici, pertanto sono difficili da fermare e possono fare la differenza in partita – commenta il difensore biancoblù Zaccheo Dotti –. Di sicuro fino a domani ci ricorderemo di loro...».
Quello visto all'opera sul ghiaccio di Prilly, però, è stato un buon Ambrì. «Abbiamo giocato bene sia difensivamente che offensivamente, ma quel poco che abbiamo concesso lo abbiamo pagato caro». Bastano queste parole di Dotti, in fondo, per riassumere la serata dell’Ambrì. E alla fine si torna sempre lì, alla mancanza di concretezza: «In power-play o a cinque contro cinque i gol devono arrivare. Se poi riuscissimo ad aumentare la percentuale in superiorità numerica, questo ci darebbe una grossa mano».
Rispetto a martedì si possono comunque notare dei passi avanti: «In confronto al primo tempo della Valascia abbiamo trascorso meno tempo in difesa, sebbene sia ancora stato parecchio. Però per vincere dobbiamo stare addosso il più a lungo possibile ai nostri avversari, o ancora meglio andare noi in vantaggio per primi, perché è difficile dover sempre rimontare una o due reti. Dobbiamo riuscire a fare noi il primo gol». Non è un caso, infatti, che ciò sia avvenuto soltanto contro il Ginevra, nell’unica partita vinta dai biancoblù delle otto giocate.
Per Dotti è stata un'occasione speciale, tornare nella pista in cui in primavera aveva sollevato la Coppa Svizzera con l’Ajoie: «Appena sono sceso dal bus e ho visto lo stadio mi è subito venuta in mente la finale di Coppa, anche se quella volta giocavamo in casa e oggi in trasferta. Per cui mi sono subito trovato bene. In ogni partita cerco d'imparare qualche trucchetto e accumulare esperienza per chiudere il gap fra la B e la A. E certi ricordi danno sicuramente una spinta in più».