Hockey

Lugano, sette folli minuti per un pessimo affare

Il Berna di Kossmann passa alla Cornèr Arena, segnando sei gol senza incassarne neppure uno. E torna padrone del proprio destino nella lotta per i playoff

22 febbraio 2020
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Doveva essere la partita da non perdere. Invece Lugano-Berna si trasforma in un incubo per la squadra allenata da Serge Pelletier. In quella che è la sera del debutto dello svedese Johan Ryno, che prende il posto di Klasen in un lineup in cui, per l'occasione, il coach ticinese sceglie di dare una rimestata alle linee dopo la sconfitta della sera prima a Friborgo. E nonostante, classifica alla mano, questa sia forse la sfida più importante della stagione per Chiesa e compagni, al settimo minuto i padroni di casa sono già sotto di tre reti (prima Ebbett al 2'39'', poi Moser al 3'32'' e poi, al 7'18'', il giovane Jeremi Gerber), e pure con il timeout già speso dopo il secondo gol incassato da Zurkirchen. In un avvio di partita in cui gli Orsi segnano tre volte con i primi quattro tiri in porta, ma il tecnico del Lugano decide di non sostituire il portiere (e a fine partita s'è poi scoperto che le condizioni fisiche di Schlegel non erano ottimali, tanto che fino all'ultimo era persino in dubbio la sua presenza in panchina).

Dopo aver già provato, invano, a ridurre lo scarto nella parte restante del primo tempo, i padroni di casa gestiscono il disco praticamente dal primo all'ultimo minuto del periodo centrale, in cui il Berna si chiude letteralmente in difesa e stringe i denti. Alla fine saranno ben 19 (a 5) le conclusioni dei bianconeri nel tempo di mezzo, in cui tra le numerose occasioni le migliori opportunità capitano a Zangger, McIntyre, Bertaggia, Suri e Ryno (che, al 34'29'', colpisce la traversa con Karhunen battuto), ma alla fine la squadra di Kossmann riesce a limitare i danni, arrivando alla seconda sirena senza incassare reti.

E nell'ultima frazione la musica non cambia. Col Lugano che prova subito a buttarsi in avanti, mentre il Berna sembra nuovamente costretto a difendersi. Finché, al 45'51'', un disco mal gestito in retrovia da Vauclair finisce sul bastone di Scherwey, che fa secco Zurkirchen con una conclusione al volo che s'infila nell'angolo alto. Mettendo fine con un quarto d'ora d'anticipo ai sogni di rimonta bianconeri. I quali chiudono una partita ormai compromessa incassando altre due reti, quelle firmate al 50'39'' da Kämpf e al 51'41'' ancora da Jeremi Gerber, autore del definitivo 0-6.