Sotto 3-1 dopo 20', gli uomini di Pelletier ribaltano la situazione grazie a McIntyre, Lammer e Walker. Prima del definitivo 5-3 di Suri a porta vuota
Altri tre punti. E pesano sul serio, in ottica playoff, per il Lugano di Serge Pelletier. In una partita che, però, comincia davvero malamente per i bianconeri. Con un primo tempo in cui i ticinesi sembrano fermi sui pattini, e dopo aver incassato subito l'1-0 di Ambühl (al 2'48'') – vantaggio annullato dall'1-1 di Walker al 15'40'' – vanno alla pausa in ritardo di due reti, incassando il secondo e il terzo gol ospite negli ultimi tre minuti del tempo.
Nella ripresa, però, la musica cambia. Con Schlegel tra i pali al posto di Zurkirchen, i bianconeri dimostrano ben altro piglio, e il Davos comincia a soffrire. E soffre al punto da farsi non solo raggiungere, ma pure superare: prima segna McIntyre al 20'25'', poi Lammer (ottimamente smarcato da Klasen) al 34'35'' e, infine, Walker, che festeggia la doppietta firmando il gol del sorpasso al 38'09''.
Sarà quella rete, alla fine, a fare la differenza. Prima del gol della sicurezza, firmato da Suri al 57'35'' quando il Davos aveva richiamato in panchina il portiere Sandro Aeschlimann.
Ad aprire la serata, invece, è stata la cerimonia di inaugurazione dell'Hall of fame bianconera, i cui primi nomi sono quelli di Alfio Molina, Bernard Côté e Bruno Rogger, che hanno raccolto l'ovazione del pubblico.
«Le mie emozioni sono quelle di tutti i tifosi, e sono momenti che rimarranno nel cuore», sono le parole del presidente Vicky Mantegazza. E dopo i primi tre, in futuro altri nomi seguiranno. A ritmo, pare, di uno a stagione.