Marc Gianola, presidente del comitato d'organizzazione della Coppa Spengler, stila il bilancio della novantatreesima Coppa Spengler
Sono due le parole con cui Marc Gianola riassume la novantatreesima edizione della Coppa Spengler: festa e tifosi. E a contribuire a entrambe è stata la presenza dell'Ambrì Piotta, che oltre a portare un buon hockey in pista, ha contribuito in modo determinante a portare entusiasmo, colore e calore sugli spalti. «Vedere cosa sono riusciti a fare i tifosi bianocblù durante questi giorni, e soprattutto sentirli, è stato incredibile». Nella sua analisi finale, il presidente del comitato d'organizzazione va oltre: «Ogni anno lavoriamo alacremente per far sì che questi sei giorni si trasformino in una festa dell'hockey. E quest'anno più che mai possiamo dire di esserci riusciti». C'è dunque soddisfazione per quanto ha portato l'Ambrì Piotta a questo torneo... «Indubbiamente. Nell'invitare i biancoblù eravamo convinti che a Davos ci sarebbe stata un'atmosfera magica, e all'atto pratico, giorno dopo giorno ne abbiamo avuta la conferma. Per l'Ambrì Piotta, questo torneo rappresentava un punto culminante della stagione, ragion per cui si è presentato qui con la voglia di fare bene. E ci è anche riuscito». Qualche delusione, in questo senso, però non è mancata fra le altre squadre, come un Salavat Ufa che ha puntato parecchio (e troppo) sulle seconde linee, risparmiando diversi titolari: «Certo, l'ideale sarebbe che tutti si presentassero al gran completo, cosa che garantirebbe ulteriore qualità al torneo. Ma è comprensibile che non tutti lo possono fare: ci sono squadre che stanno attraversando un momento delicato nei rispettivi campionati, e dunque è normale che qualcuno decida di fare una sorta di pretattica».
C'è qualche minima possibilità di rivedere l'Ambrì Piotta alla Coppa Spengler? «Non abbiamo ancora fatto pensieri concreti sulla prossima edizione. In caso di vittoria, logicamente, i biancoblù avrebbero avuto il diritto di ripresentarsi nel 2020. C'era la possibilità anche di fare richiesta di un invito ufficiale, che al momento non è stata avanzata... Vedremo nelle prossime settimane come evolverà la situazione: se una seconda squadra svizzera manifestasse interesse per una sua partecipazione, ben volentieri la accoglieremmo. Altrimenti completeremo il cast cercando all'estero».