Hockey

Lugano, una sconfitta che sa di beffa

Bianconeri costretti alla resa nella prima partita con Pelletier in panchina. In una serata in cui si decide tutto nello spazio di un minuto e mezzo

21 dicembre 2019
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A Davos nulla da fare. In un partita che si conclude con una beffa, in quella che era la sera del debutto in panchina di Serge Pelletier, il nuovo coach che affidandosi a Flavien Conne e Krister Cantoni comincia a prendere contatto con la sua nuova realtà. E per l'occasione il Lugano cambia nuovamente volto rispetto alla sera prima, pur se stavolta le novità riguardano soprattutto il portiere – e per Niklas Schlegel si tratta del debutto ufficiale in bianconero – e l'attacco, dove ci sono diversi spostamenti, tra cui quello di Bürgler che cede a Walker il ruolo di tredicesimo attaccante.

Dopo un avvio complicato dalla verve dei grigionesi, a cui è davvero difficile togliere il disco quando ci si mettono, il Lugano prende gradatamente fiducia, e arriva persino alla pausa in vantaggio, dopo un altro gol dello scatenato Loeffel (che nell'occasione si trasforma nel più abile degli attaccanti) e pure un'occasione grande come una casa sprecata da Reto Suri. Lo zurighese però avrà modo di rifarsi nel periodo centrale, servendo un disco d'oro a Sannitz che, al rientro da una penalità, riporta i suoi in vantaggio al 36'01'', vanificando l'1-1 grigionese di Tedenby al 31'39'', in powerplay.

Oltre al danno c'è di più

A quel punto, però, il colpo di scena deve ancora arrivare. Succede tutto in un minuto e mezzo, tra il 44' e il 46'. Quando il Davos dapprima pareggia nuovamente, con Herzog, in un'azione però litigiosa, all'apparenza viziata da offside. A quel punto il Lugano chiama naturalmente il coach challenge, chiedendo l'intervento dei giudici di linea per verificare se ci fosse fuorigioco oppure no. E dalle immagini gli arbitri si accorgono che – probabilmente per una questione di millimetri – era tutto regolare. Così il Lugano finisce pure per incassare una penalità per ritardo di gioco, che Du Bois non si attarda a trasformare nel gol del 3-2, al 45'07''... Una mazzata durissima. Perché quello è il gol-partita, a cui i bianconeri non riusciranno a replicare.