Overtime e rigori tutti d'un fiato, dove decide il decimo rigore è quello giusto. Per il Lugano preziossimo successo in rimonta con il Ginevra
È un finale al cardiopalmo, con Fazzini che segna addirittura quattro rigori e regala al Lugano un successo preziosissimo. In una partita in cui sono proprio i bianconeri ad andare in vantaggio, con Sannitz, dopo nemmeno 6 minuti di gioco. Rete, però, che ha solo l’effetto di illudere gli uomini di Ireland: infatti, dopo un buon inizio subiscono il ritorno del Servette, a cui bastano un paio di minuti di lucidità e poco più di 1’ di gioco effettivo per ribaltare il punteggio. Prima il pareggio di Berthon, poi l’1-2 di Riat direttamente da ingaggio, per gli uomini di McSorley che vanno alla prima pausa avanti di una rete pur senza strafare.
Ma è un altro Lugano quello che si presenta in pista alla ripresa delle ostilità. Più combattivo e più pungente. E, non a caso, trova subito il momentaneo pareggio con Jörg, in mischia. Pur se gli ospiti, al27’, approfittando di una parata non perfettamente riuscita di Merzlikins, ritrovano il vantaggio e lo manterranno poi fino alla seconda sirena. A riportare in superficie il Lugano ci pensa il solito Hofmann, con un tiro in corsa da poco dentro la zona offensiva che sulla sua corsa viene toccato da Chiesa: è il meritato 3-3. Ma quando ormai si profila l’overtime, in ripartenza il Servette sfiora con Richard quello che sarebbe stato il punto del definitivo k.o: a metterci una pezza è lo stesso Hofmann, che frena il puck prima che tocchi completamente la seconda linea di porta (almeno così stabiliscono gli arbitri dopo aver consultato il monitor). Si va così al prolungamento, che si gioca praticamente a una porta sola: quella difesa da Descloux. Il quale però non capitola, e così ad assegnare il secondo punto sono i rigori, dove decide tutto il bastone di Fazzini.