Hockey

Un doppio derby, due stati d'animo diversi

Stasera alla Cornèr Arena e domani alla Valascia si affrontano Lugano e Ambrì. I leventinesi sono reduci da quattro successi consecutivi, i bianconeri sono finiti sotto la riga

7 dicembre 2018
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Le emozioni, quelle buone

Lugano – È una mattinata serena, nonostante tutto, quella che precede il primo degli ultimi due derby dell’anno. Con l’allenamento che si conclude ai rigori – per un Lugano che in partita fino a quel punto ha dovuto spingersi a due riprese, ad Ambrì e Langnau, e in entrambi i casi è uscito sconfitto –, con una serie tra bianchi e neri. E a spuntarla sono i secondi, tra sorrisini e pure qualche sfottò. Ciò che è senz’altro buon segno quanto al morale delle truppe, prima di un weekend che potrebbe sul serio rivelarsi cruciale. «Come giudico il momento? Mediamente grave, direi – racconta Romain Loeffel, il blueliner neocastellano dei bianconeri che in vita sua, nonostante i suoi soli ventisette anni, di momenti critici ne ha già vissuti parecchi –. Indubbiamente non siamo là dove vorremmo essere, e non c’è bisogno di guardare alla classifica per rendersene conto: siamo noi i primi a non essere contenti di ciò che produciamo. Al tempo stesso, però, siamo consci di non essere a trenta punti dalla linea, quindi sappiamo che la situazione non è compromessa. Ora sta solo a noi».

‘In powerplay devi dimostrare che sei tu quello con l’uomo in più, e lo puoi fare solo con la grinta e l’intensità’

Il problema più grosso è la costanza, visto che alternate momenti buoni, quando non addirittura ottimi, a inspiegabili cali di regime. «Tutto, credo, parte dal fatto che non abbiamo fiducia in noi stessi, e a volte la paura di far male prende il sopravvento. Succede, insomma, l’esatto contrario di ciò che capita a una squadra che è in testa alla classifica e gioca senza porsi domande, e tutto le riesce. Il punto è che ci manca quella stabilità che dovrebbe essere la nostra forza. Prendiamo l’ultima sfida con il Bienne: vinciamo 2-0 e abbiamo la partita in mano, e poi nel secondo tempo la buttiamo via...».
Per colpa di un paio di penalità che si possono definire stupide. «Non c’è mai un buon momento per farsi penalizzare, ma è pure vero che alcuni falli sono davvero inutili: ci sono situazioni in cui uno dev’essere in grado di gestire le proprie emozioni. So bene che davanti alla porta bisogna farsi rispettare, ma in determinate circostanze bisognerebbe dimostrare più intelligenza e accettare di prendere un colpo senza reagire, in modo che siano soltanto gli avversari a caricarsi di penalità».

A proposito di emozioni: oggi e domani vi aspettano due partite che da un certo punto di vista sono le peggiori possibili... «Il vantaggio è che stasera giocheremo in casa nostra, e faremo di tutto per sfruttare l’entusiasmo del nostro pubblico. Di certo, però, non ci potremo accontentare di una discussione franca nello spogliatoio, o di esserci allenati bene e pure duramente in settimana: dovremo dare tutto ciò che abbiamo, perché sappiamo bene che sarà una battaglia».

Di curioso, guardando alla classifica, c’è che avete un +13 nel rapporto fra gol incassati e subiti: insomma, quanto a differenza reti siete addirittura messi meglio del quarto classificato... «Sì, a cinque contro cinque siamo tra le squadre migliori della Lega. Il problema, però, è che nelle situazioni con l’uomo in più facciamo davvero fatica. Ed è così che va praticamente dall’inizio del campionato».

Fatti due conti, è quella la cosa principale che dovete sistemare, siccome il vostro powerplay è il meno efficace di tutto il campionato. «Tutto parte dalla testa. Serve convinzione nei propri mezzi, e quando le cose non vanno bisognerebbe fare le cose facili, anziché provare a tutti i costi il passaggio a un compagno nonostante in mezzo ci siano due bastoni avversari. Semplicità, quindi: far muovere quel disco, tirare non appena si può, mettere traffico davanti alla porta e poi sfruttare i rimbalzi. Non basta la parola ‘powerplay’ per poter dire di essere con un uomo in più sul ghiaccio. La verità è che all’avversario glielo devi dimostrare, e lo fai giocando con la grinta e con l’intensità».

 
 
‘Con i piedi saldi a terra’

Ambrì – Forte dei quattro successi consecutivi in regular season (unico neo la sconfitta in Coppa Svizzera a Berna), quello che si presenta all’appuntamento con il terzo (e subito dopo il quarto) derby stagionale è un Ambrì Piotta in forma ideale. Di gioco e di morale. «Questo è sicuramente il miglior modo di affrontare questa doppia delicata sfida – sottolinea Diego Kostner –. Due sfide che abbiamo potuto preparare con calma e minuziosità: lunedì e martedì ci siamo allenati intensamente, poi mercoledì abbiamo staccato un po’ la spina, ma l’indomani ci siamo rimessi al lavoro di buona lena, e con il giusto atteggiamento». Quanto ‘pesano’ questi quattro successi? Non c’è forse il rischio che la squadra a questo punto si rilassi un po’? «Allentare la pressione ora equivarrebbe a offrire all’avversario un punto ideale in cui far breccia. Ma non credo che sia il caso nostro: la sensazione è che queste vittorie ci permetteranno di presentarci in pista alla Cornèr Arena con il giusto atteggiamento. In ogni caso non dobbiamo pensare di volare, ma restare con i piedi ben piantati a terra: non abbiamo ancora fatto niente, ragion per cui dobbiamo continuare a giocare come abbiamo sempre fatto».

Non è la prima volta che il calendario propone due derby in appena 24 ore, con la prospettiva di un dispendio extra di energie: come si affrontano questo genere di situazioni? «Ogni derby comporta un impegno supplementare da parte di tutti, figurarsi poi se subito dopo c’è la replica... Ma questo vale tanto per noi, quanto per il Lugano. Non dobbiamo pensare alle due partite, ma prenderne una per volta, come facciamo in qualsiasi altro “Doppelspiel”. Di positivo c’è sicuramente il fatto che per una volta il rientro dalla trasferta non sarà a notte fonda».

Si comincia dalla Cornèr Arena, per poi chiudere l’intenso week­end tutto ticinese alla Valascia: va bene così o Diego Kostner avrebbe preferito il contrario? «Questi sono dettagli secondari. In stagione abbiamo già dimostrato più di una volta di poter vincere anche lontano da casa e quindi non vedo particolari problemi a iniziare in trasferta. Dovremo solo essere pronti fin dall’inizio e dare il massimo».

Se l’Ambrì Piotta a questo terzo derby stagionale ci arriva in scia a quattro vittorie consecutive, diverso è lo scenario dall’altra parte del Ceneri, con un Lugano che dal canto suo marcia sul posto da due partite... «E proprio per questo dovremo fare ancora più attenzione ai bianconeri, che cercheranno di mostrare una reazione, ragion per cui c’è da attendersi che giocheranno al 110 per cento fin dal primo cambio. Ma noi faremo altrettanto. Nelle ultime partite abbiamo giocato bene, ma in ogni cosa che si fa c’è sempre un margine di miglioramento, e cercheremo di sfruttarlo: non possiamo accontentarci di ciò che abbiamo fatto finora, ma cercare sempre qualcosa in più. Anche perché la stagione è ancora lunga, e, ripeto, dobbiamo rimanere con i piedi per terra».

Nei primi due derby stagionali, il fattore pista è stato rispettato, col Lugano a far sua la prima sfida e l’Ambrì a replicare alla Valascia. E cos’altro hanno detto queste due sfide? «A Lugano abbiamo sbagliato l’entrata in materia, cosa che ha condizionato il resto della partita. È andata invece decisamente meglio alla Valascia, dove avevamo meritato di vincere».

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