Prima giornata del Gp del Giappone bagnata dall’acqua. E allora spazio alle indiscrezioni provenienti dai box
Tutti sappiamo bene, in quanto appassionati, come quello del Gp del Giappone sia uno di quei tracciati ove la pioggia fa troppo spesso capolino. È avvenuto puntualmente, una volta di più, rendendo pressoché inutile girare in pista se non per condurre alcuni test di affidabilità, per quello che valgono in quelle condizioni. La stessa Pirelli, che aveva chiesto di ampliare la finestra temporale delle libere del venerdì con lo scopo di provare le mescole 2023, si è trovata nell’ingrata situazione di svoltare verso intermedie e wet e dover così rimandare il test.
In questi casi vengono a galla le narrazioni del dietro box che riempiono l’attesa delle qualifiche odierne. Gasly annuncerà domani il suo passaggio all’Alpine nella stagione a venire, andando a completare un team che desidera fare dell’orgoglio transalpino un elemento di caratterizzazione, Ocon a confermarlo. Alonso, come sapete, si sposta all’Aston Martin e ancora ieri appariva assai scuro in volto, perché è in arrivo il sesto cambiamento di propulsore per la sua monoposto, con conseguente arretramento in griglia.
Tsunoda era molto emozionato davanti al pubblico di casa, spesso inquadrato dagli schermi giganti e per questo puntualmente andato diritto due volte, ma tant’è, lui è fatto così e il pubblico di casa lo riempie di affetto comunque.
Gunther Steiner è il team principal della Haas, che da tempo fa comprendere di non amare Mick Schumacher, il cui sedile traballa. Qui ci sta la precisazione. Pressoché tutto il paddock considera il figlio di Michael un pilota sovrastimanto, che nel periodo di presidenza ha goduto del supporto di Jean Todt ben oltre il normale, con aiuti al tempo della F2 in Prema e dunque sostanzialmente un’operazione di marketing della F1. Oggi ha disfatto la sua monoposto e il coriaceo altoatesino Steiner ha rifiutato di parlargli onde evitare – parole sue – di andare oltre il limite. Quello che si chiama un sereno clima di squadra.
La Fia, di cui molto si parla, se da un lato ha annunciato la nomina di una donna manager quale amministratore delegato, Nathalie Robyn, già a capo proprio nel nostro paese di Volvo, un marchio riconosciuto per costruire solo auto da corsa, dall’altra viene costantemente accusata di lentezza ed eccessiva resa burocratica del mondo delle gare. Un’accusa non priva di fondamento. Oggi la Federazione ha annunciato un ritardo sino al 10 ottobre prossimo in merito all’annuncio della situazione sul superamento del budget cap di Red Bull, Aston Martin e una terza squadra.
I vari team che da queste decisioni potrebbero trarre beneficio urlano ai quattro venti una richiesta di giustizia che proprio nel mondo della F1 fa sorridere per la capacità degli ingegneri di trovare sempre la soluzione al limite di regolamento ed estrema. Ross Brawn lo afferma di frequente, lui, l’autore della Brawn Gp campione del mondo con il buco sottopancia: trovare la falla è la passione e la necessità di un ingegnere di F1.
Sauber fatica a gestire la situazione interna ed esterna, combattuta tra la lieta novella di essere stata acquisita da un’azienda seria e reputata come Audi, che intende porre piani precisi e programmazione all’azienda di Hinwil, e rapporti non semplici con Alfa Romeo. Anche il lancio potenziale di una rivisitazione della mitica 33 Stradale fa parte di questa situazione, dovendo essere un prodotto a firma anche Sauber, ma nel contempo prossima a un accordo di esclusiva Audi. Fred Vasseur viene dato in partenza, ma questa davvero è solo una voce che abbiamo raccolto a Hinwil.
Si è rotta la trattativa con Porsche ed è davvero sorprendente per la Red Bull che proprio oggi ha annunciato la prosecuzione della relazione tecnica di supporto con Honda, rimettendo peraltro sull’alettone posteriore il logo del marchio giapponese. Interessante annotare che Hrc, il reparto corse di Honda, non abbia mai smesso di supportare Milton Keynes, pur dichiarando il ritiro e si dice che nel 2026 tornerà di nuovo in modo ufficiale.
E così mentre i Verdi di mezzo mondo chiedono alle auto elettriche di non circolare e la Formula E perde grandi nomi, la buona cara Formula 1 celebra in questo finale di stagione un record assoluto di telespettatori, di pubblico presente sui circuiti e di sponsor interessati e coinvolti.