Il team principal Mercedes spezza una lancia in favore del pilota britannico. Ma l'ex patron del Circus, Ecclestone, non ha dubbi: 'Meritava 30 secondi, non 10'
Due giorni dopo scende in campo anche Toto Wolff, il team principal della Mercedes. Il quale ne abbastanza che Lewis Hamilton venga messo in cattiva luce dopo il contatto con Max Verstappen a Silverstone, sottolineando che tantissimi addetti ai lavori hanno da sempre riconosciuto al britannico la caratteristica di essere un pilota pulito. «Hamilton è l'opposto di un pilota scorretto – dice Wolff al magazine Autosport –. È un pilota assolutamente sportivo, mai stato coinvolto in grandi o gravi incidenti. Mantiene sempre il suo contegno e l'incidente di domenica non lo ha turbato più di tanto».
Una difesa, quella di Wolff, che non convince altre personalità della Formula 1. Come ad esempio l'ex patron del Circus, Bernie Ecclestone, secondo il quale la penalità inflitta dai commissari di gara a Lewis Hamilton per aver mandato fuori pista la monoposto di Verstappen a quasi 300 km/h non è stata adeguata alla pericolosità della manovra compiuta dal pilota inglese. Ecclestone ha fatto notare come i giudici abbiano proclamato Hamilton «prevalentemente» colpevole per l'incidente, e perciò non riesce a trovare una spiegazione convincente a una sanzione così blanda. «Avrebbero dovuto dare a Lewis una penalità di trenta secondi, non dieci – commenta Eclestone –. Lewis non si trovava davanti a Verstappen nel punto in cui è avvenuto l'impatto e perciò la curva non era sua, era indietro di quasi un metro e infatti ha colpito Verstappen con il muso della sua Mercedes all'altezza della gomma posteriore destra».
Ecclestone ha bacchettato Hamilton senza troppi giri di parole, ma con la stessa franchezza è tornato sui suoi passi rispetto al giudizio sul pilota inglese, da lui stesso definito «meno combattente di un tempo» solo una manciata di giorni prima. «Lewis si è rimesso in carreggiata – ha concluso il novantenne ex dirigente britannico –. Questo incidente gli ha dato quella fiducia che ancora non aveva trovato quest'anno: è tornato quello di prima, e ora ha molte più possibilità di vincere l'ottavo titolo mondiale, e superare così Michael Schumacher».