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Da Brozovic a Vlahovic, tutti quelli nel pallone

I bocciati e i rimandati sull’erba tedesca prima degli ottavi di finale, dopo un ultimo turno al sapore di biscotto, talvolta, con in campo le squadre B

Può capitare di perdere la faccia
(Keystone)
27 giugno 2024
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Dopo trentasei partite la montagna europea partorisce un topolino: tanta fatica nella fase a gironi solo per eliminare otto squadre su ventiquattro, dopo un ultimo turno in cui alcuni incontri sembrava avere il sapore dei biscotti, mentre le nazionali già sicure di passare il turno – lecitamente, ma non sportivamente – hanno mandato in campo la squadra B.

Così va agli archivi la prima parte di un Europeo con tante aspettative per i protagonisti più acclamati, e molte sono state disattese. Ma se ci sono i bocciati, quelli che già sono tornati a casa, molti sono stati rimandati, e potranno riscattarsi a partire dagli ottavi. Tra i flop definitivi spiccano il croato Brozovic e il serbo Milinkovic-Savic, il cui esilio dorato nei ricchi campionati arabi ha lasciato il segno: l’ex interista è apparso più lento del solito e meno ispirato, mentre l’ex laziale è parso l’ombra dello splendido tuttocampista ammirato alla Lazio. Nella Croazia anche il blasonato Gvardiol ha faticato parecchio, mentre nella Serbia l’apatico Vlahovic ha fatto riaffiorare dubbi tra i tifosi juventini. Più sfortunato (per l’infortunio) che insufficiente il polacco Lewandowski, all’ennesimo fallimento in nazionale.

Inferiori alle attese anche la prova dell’albanese Asllani e di McTominay con la maglia della Scozia. E se l’Ucraina se n’è tornata a casa nonostante i quattro punti, parte della colpa è da attribuire alle prestazioni modeste di Mudryk, il goleador del Chelsea, e del portiere del Real Madrid, Lunin, che ha perso il posto dopo due gravi errori nella prima partita. Mentre la doppia ammonizione del fiorentino Barak ha contribuito all’eliminazione della Repubblica Ceca.

Proveranno invece a risalire la china molti rimandati della prima fase, a cominciare dal belga Lukaku, che si è visto sì annullare tre gol dal Var, ma molti altri ne ha sbagliati non assecondando gli ispirati Doku e De Bruyne. Male anche il quotato Trossard. Nell’Olanda, pure Van Dijk è apparso in gravi difficoltà, mentre finora modesto è stato l’apporto di Højlund con la Danimarca.

Il Portogallo fila invece spedito, anche se Leao continua a inanellare prestazioni senza nerbo. Nella contestatissima Inghilterra male Alexander-Arnold, con Bellingham che è partito col botto per poi offrire due prestazioni scialbe. La Francia, dal canto suo, avanza al rallentatore anche per le prove a corrente alternata di due pilastri come Rabiot e Griezmann, e qualche sbavatura l’ha mostrata anche un’ottima Germania, con i centrali Rüdiger e Tah in difficoltà contro la Svizzera. Nell’Italia sono invece mancati all’appello gli esterni Di Lorenzo e Di Marco e il fromboliere Scamacca, senza contare il rendimento discontinuo del suo regista, Jorge Luiz Frello Filho, in arte Jorginho.

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