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‘Serata da libri di storia, ma non abbiamo ancora finito’

Murat Yakin raggiante per la prestazione offerta dalla sua squadra. Dan Ndoye: ‘Probabilmente la più bella partita in assoluto’

29 giugno 2024
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«Festeggiamo con i nostri tifosi che ancora una volta sono stati stupendi. Ma ricordiamoci che il nostro Europeo non finisce qui. Ci aspetta un quarto di finale contro Inghilterra o Slovacchia e sapremo farci trovare pronti». In conferenza stampa, Murat Yakin non nasconde l'immensa soddisfazione per aver scritto una nuova, indimenticabile pagina di storia del calcio elvetico. «C‘è il risultato, ovvio. Ma c’è anche il modo nel quale viene ottenuto e noi abbiamo offerto una prestazione di altissimo livello, che rimarrà a lungo scolpita nella mente di ogni svizzero. Questi sono momenti che non si possono vivere tutti gli anni. E vogliamo andare ancora avanti. Abbiamo disputato una prestazione di grande spessore, come tutte quelle da inizio torneo a oggi. La strategia è quella buona, il sistema è quello giusto, tutti i ragazzi accettano il loro ruolo. Adesso ci aspettano inglesi o slovacchi e ci saranno degli aggiustamenti da apportare».

Una vittoria che accresce le credenziali della Nazionale rossocrociata...«In questo ottavo di finale abbiamo inviato un segnale molto forte. Il nostro è stato un dominio totale sotto tutti gli aspetti. Fin dal primi minuti ci siamo resi conto di avere in mano le sorti della partita e le reti sono arrivate tutte e due nei momenti più importanti. Il raddoppio in entrata di ripresa ci ha tranquillizzati. Il gol di Freuler è stato il coronamento di un'azione superba, Remo ha visto lo spazio, ha letto alla perfezione la situazione e si è buttato dentro, trovando una conclusione bellissima».

Il dominio elvetico è stato totale, tant‘è che l'unica vera occasione sul conto dell'Italia l'ha fabbricata Fabian Schär con un maldestro colpo di testa... «Devo ammettere che sarebbe stato un colpo molto duro vedere l'Italia tornare in partita in quel modo. Siamo stati fortunati, ma di fronte a simili avversari un colpo di mano della Dea bendata è necessario».

Rispetto alla sfida con la Germania, la Svizzera ha compiuto un ulteriore passo avanti nel suo percorso di crescita... «Ma quella partita è stata fondamentale: ci ha dato grande sicurezza. E tutto diventa più semplice quando in squadra puoi contare su giocatori del calibro di Granit Xhaka e Manuel Akanji. Sanno leggere il gioco alla perfezione, sono precisi nelle aperture e costringono l'avversario a correre appresso al pallone. Hanno grande fiducia nei loro mezzi e questo si trasduce in prestazioni migliori anche da parte dei loro compagni. Per noi, l'esperienza acquisita in questi anni non ha prezzo».

«Emozione magnifica, la prestazione è stata stupenda. È stata la patita che dovevamo disputare e l'abbiamo disputata». In Mixed Zone, Dan Ndoye cerca di apparire distaccato, ma gli si legge negli occhi il turbinio di emozioni che sta attraversando... «Condividere questa vittoria con tutti i nostri tifosi sotto la curva è stato qualcosa di speciale».

Quella offerta contro l'Italia è stata la migliore prestazione di questa Nazionale, probabilmente di tutte le Nazionali rossocrociate... «Penso di sì, di certo una delle più belle alle quali ho avuto la fortuna i partecipare. Abbiamo dominato la sfida e questo è di buon augurio per il prosieguo, perché non dobbiamo dimenticare che ci resta ancora del cammino da percorrere. Adesso dobbiamo recuperare le energie ed essere pronti per il prossimo avversario che, visto lo stadio della competizione, sarà senz'altro di valore».

L'Italia non ha trovato una sola soluzione per contrastare il gioco di una Svizzera nettamente superiore... «È dall'inizio della competizione che offriamo buone prestazioni. Questa, probabilmente, la si è notata un po’ di più in quanto si trattava di un ottavo di finale, oltretutto contro l'Italia. Siamo stati bravi a superare gli scalini uno alla volta, senza voler esagerare e questo oggi ci ha aiutato a fornire una prestazione di questo livello».

Per l'attaccante del Bologna, una prestazione eccellente in una posizione non usuale, quello di esterno tutta fascia... «Sono polivalente e, come ho spesso affermato, sono pronto a giocare in ogni posizione nella quale il mister mi vorrà mettere, a maggior ragione se si tratta di sostituire un compagno assente. Cerco di dare alla squadra il mio meglio, come sempre ho fatto. Penso di aver fornito la prestazione che ci voleva, come tutta la squadra».

Ancora una volta Murat Yakin ha azzeccato le scelte... «La squadra fa il suo, l'allenatore azzecca le scelte: a questo livello una vittoria è data anche dalla somma delle performance dei singoli, selezionatore compreso. E anche stasera tutto è andato bene».

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