EURO 2020

Europei, Eriksen in ospedale: è cosciente e stabile

Sul finire del primo tempo di Danimarca-Finlandia il 29enne danese dell'Inter si è accasciato al suolo per un problema cardiaco che aveva fatto temere il peggio

12 giugno 2021
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Momenti di paura durante la sfida tra Danimarca e Finlandia, prima sfida del gruppo B agli Europei: il centrocampista dell'Inter Christian Eriksen si è accasciato a terra durante una fase di gioco. Nessuno scontro fisico, nessun contrasto. Eriksen stava per ricevere il pallone dopo una rimessa laterale di un compagno. Immediato l'intervento dei medici, con un massaggio cardiaco. Fortunatamente, dopo lunghi attimi in cui si è temuto il peggio, l'Uefa dopo aver comunicato la sospensione del match per emergenza medica, ha fatto sapere che il fantasista dell'Inter è stato trasferito in ospedale e le sue condizioni sono stabili.

Piero Volpi, il medico dell’Inter, ha detto alla Associated Press che Eriksen non ha mai avuto il Covid, non ha condizioni mediche di cui il club sia a conoscenza e ha sempre superato ogni esame clinico senza problemi a cui è stato sottoposto da quando è arrivato all’Inter dal Tottenham nel gennaio 2020.

Tifosi uniti

Dopo una riunione di emergenza con entrambe le squadre e gli ufficiali di gara la partita è stata ripresa alle 20.30. Nel frattempo in attesa di sapere novità sulle condizioni del giocatore, i tifosi di Finlandia e Danimarca non avevano voluto lasciare lo stadio di Copenhagen, ma hanno dato vita a un coro alternato con il nome del campione. I tifosi finlandesi hanno cantato il nome, quelli danesi il cognome, alternandosi e poi applaudendo.

“Christian Eriksen è sveglio e rimane in condizioni stabili. Resterà in ospedale per sottoporsi ad ulteriori accertamenti”, ha poi aggiunto in una nota la federazione danese. “Respira e riesce a parlare: è fuori pericolo” ha riferito l’agente del giocatore, Martin Schoots, a una radio danese dopo aver parlato col padre del 29enne giocatore dell’Inter (ne riferisce la Gazzetta). La Gazzetta riferisce inoltre che Peter Moeller, il direttore tecnico della Danimarca, ha detto alla tv pubblica danese che Eriksen ha parlato coi compagni dal suo letto d’ospedale, rassicurandoli sulle sue condizioni.

Il sollievo di Ceferin dell'Uefa

«Momenti come questo ti fanno mettere tutto nella giusta prospettiva. Auguro a Christian una pronta e completa guarigione e prego che la sua famiglia abbia forza e fede». Così il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin: «In questi momenti, l'unità della famiglia del calcio è molto forte e porta a lui e alla sua famiglia gli auguri e le preghiere di tutti. Ho sentito di tifosi di entrambe le squadre che cantavano il suo nome. Il calcio è bello e Christian lo gioca magnificamente».

Vince 1-0 la Finlandia

Dopo il grande spavento, la partita è ripresa consentendo alla Finlandia di festeggiare il suo primo successo alla sua prima partecipazione a una grande manifestazione (1-0). Decisivi il gol di Pohjanpalo al 60' (incerto il portiere danese del Leicester Schmeichel) e il rigore parato da Hradecky a Hojbjerg al 73'.

I precedenti nel calcio

Una tragedia solo sfiorata, ma quanti drammi

Il malore che ha colpito il danese Christian Eriksen allunga l'elenco di giocatori fermati non da incidenti di gioco, ma da improvvisi collassi, che hanno colpito atleti apparentemente in salute. Episodi sfociati spesso in maniera tragica, come per le morti di Giuliano Taccola, Renato Curi e Piermario Morosini, solo per fare alcuni nomi in ambito calcistico italiano. Nel 2012 fece gridare al 'miracolo' la vicenda di Fabrice Muamba, 23 anni, centrocampista congolese del Bolton, colpito da infarto durante una partita di Premier League contro il Tottenham e rimasto senza conoscenza per ben 78 minuti, prima che il defibrillatore - utilizzato in campo, in ambulanza e ancora in ospedale - riuscisse a fargli riprendere conoscenza.

Nel resto del mondo, si possono ricordare i drammi del 28enne centrocampista del Camerun Marc Foé, attacco cardiaco in campo nel 2003; del 22enne centrocampista del Siviglia Antonio Puerta, anche lui arresto cardiaco in campo, nel 2007; del 26enne difensore dell'Espanyol Daniel Jarque, trovato morto a seguito di un'asistolia nel ritiro della sua squadra a Coverciano, nel 2009; del difensore della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita nella sua camera in un albergo di Udine, dove la squadra era in trasferta, nel 2018. Uno dei casi più recenti risale a inizio anno. In Portogallo il calciatore dell'Alverca Alex Sandro dos Santos Apolinário, 24 anni, è morto a gennaio, quattro giorni dopo essere stato colpito da un infarto mentre era in campo. Eventi con esito non sempre fatale, ma comunque terribile. Come avvenne nel 2017 a Abdelhak Nouri, giovane giocatore dell'Ajax che si risvegliò dal coma artificiale a cinque giorni dallo svenimento in campo per un'aritmia cardiaca durante un'amichevole in Austria. Ma gli esami rivelarono che il collasso gli aveva causato danni gravi e permanenti al cervello.